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L'Unical di Cosenza

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RENDE (COSENZA) – Punta al riordino delle associazioni studentesche – al momento quelle censite sono circa 50 – il nuovo regolamento approvato dall’Unical per l’assegnazione di spazi e fondi. Impone che gli iscritti siano solo studenti dell’Unical, che ogni studente possa essere iscritto a una sola associazione e che la presidenza possa essere affidata solo a uno studente iscritto per la prima volta a uno dei corsi di laurea dell’ateneo (ovvero, non a uno studente “di professione”).

Si potrà aderire all’associazione prescelta tramite il sistema Esse3 e questo garantirà il rispetto dei nuovi vincoli previsti dal regolamento. Per poter chiedere l’accreditamento – il termine è stato prorogato al 18 febbraio – ogni associazione dovrà poi raggiungere una soglia minima di iscritti, non al di sotto dei 200. Ed è questo il punto che sta facendo discutere nelle ultime ore, perché mette a rischio la sopravvivenza di alcune associazioni. Sono ad esempio preoccupati in queste ore i ragazzi di IGeA, una delle associazioni più attive dell’ateneo. IGeA sta per “ingegneri gestionali associati”, appartiene al circuito internazionale Estiem e organizza diversi eventi ogni anno.

Tra i principali, le qualificazioni locali del Times, torneo che vede studenti di tutta Europa alla prese con la risoluzione di casi aziendali, e un workshop internazionale a settembre. Da tre anni sono anche i promotori della maratona dell’Unical, che vede impegnati studenti, docenti, personale.

«Uno dei requisiti per poter ottenere l’accreditamento è quello di avere un numero di studenti iscritti almeno pari a 200. Questo vincolo, che non riteniamo essere un criterio plausibile (soprattutto per un’associazione di indirizzo come la nostra), va contro la nostra linea di recruiting che non è mai stata basata sulla quantità ma sulla volontà di coinvolgere solo gli studenti che vogliono effettivamente cimentarsi in questa esperienza associativa» ha scritto Elisa Bazzarelli, presidente di IGeA, in una lettera rivolta ai soci e agli amici dell’associazione, con l’invito a compilare un modulo di adesione per supportare l’associazione. Né IGeA condivide i criteri per l’assegnazione degli spazi che tengono conto della presenza, negli organi elettivi, di iscritti dell’associazione o di quelli per il riparto dei fondi, assegnati per il 60 per cento in base al numero degli aderenti.

«Perché mai chi ha più iscritti merita di base più fondi, anche senza entrare nel merito delle attività organizzate o di come questi fondi vengano spesi? – chiede Bazzarelli – Non siamo assolutamente d’accordo con l’approvazione di questo regolamento ed è nostra intenzione cercare di cambiare le cose».

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