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«Esodo» di Marco Cotroneo: l'installazione artistica dall'hotel Centrale occupato dal Comitato Prendocasa

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Musica e arte nell’evento organizzato da associazioni e movimenti cittadini

COSENZA – Carnevale, il giorno in cui tradizionalmente i ruoli si ribaltano; Carnevale, il giorno in cui i deboli, gli abusati, gli emarginati si rivalgono sui potenti; Carnevale, il giorno in cui il brulicante “mondo di sotto” preme festosamente per surclassare la prepotenza del “mondo di sopra”. Domenica 11 febbraio, per questa ragione, diverse realtà della città hanno deciso di organizzare una gioiosa Street Parade, «all’insegna dell’allegra, ma consapevole, rivendicazione di tutti i diritti, dalla A alla Z, perché, fuor di ogni dubbio, in tema di diritti non ci sono graduatorie di merito. Tutti i diritti, infatti, sono prioritari, in quanto inalienabili, in quanto strettamente legati alla liberta di espressione insita in ogni essere umano. Menti e corpi, quindi, celebreranno un Carnevale alternativo, al ritmo di più generi musicali, dalla dancehall della Mujina Crew alla techno di Robert Eno».

Organizzano la giornata il Comitato Prendocasa, la costellazione del Cosenza Pride, Restart Cosenza Vecchia, Auditorium Popolare Cosenza, Eos Arcigay, il collettivo universitario Progetto Azadi, con il supporto del gruppo ultrà Cosenza Vecchia. Al termine della parata, grande sorpresa in una zona X di viale Giacomo Mancini: l’artista Marco Cotroneo (già apprezzato nei giorni scorsi per l’installazione delle casette di cartone sul ponte di Calatrava) e il Comitato Prendocasa nuovamente insieme «per lasciare tutte le cosentine e i cosentini a bocca aperta. Anche quando scherziamo – concludono gli organizzatori –, come ogni giorno, non smettiamo di lottare!». 

A fine giornata il risultato sarà da restare a bocca aperta, col naso all’insù passando a piedi su viale parco o in auto: dall’ampia vetrata dell’Hotel Centrale occupato dagli attivisti che si battono per il diritto alla casa ecco «Esodo» di Cotroneo. Opera d’arte “dal basso” che fa da degno contraltare al Museo all’Aperto Bilotti, a pochi metri di distanza. 

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