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Arnaldo Caruso, l'autore del libro

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DAI programmi televisivi alle pagine social (Facebook, Instagram) senza dimenticare i classici ricettari, i blog ed i canali YouTube. Ormai, sul web e sul piccolo schermo, impazzano post e video in cui chef, o aspiranti tali, danno prova delle loro abilità realizzando piatti gourmet o ricette semplici e veloci da replicare comodamente a casa propria.

Ma quando la tecnologia non era ancora al servizio dell’uomo e non c’era la possibilità di annotare gli ingredienti su diari, tablet e smartphone, come venivano tramandate le ricette? Quali erano i piatti più in voga nell’antichità?

A rivelare le ultime scoperte dal mondo della cucina è il professor Arnaldo Caruso (Presidente dei virologi italiani, docente all’Università di Brescia e direttore dell’Unità Operativa complessa del Laboratorio di Microbiologia e Virologia ASST presso gli Ospedali Civili di Brescia) appassionato cultore di storia antica e di archeologia. Il professor Caruso è autore del libro “Il Gusto Perduto. Storia e ricette dei popoli antichi, un viaggio nell’archeogastronomia”. Una pubblicazione originale, in libreria dallo scorso dicembre, che consente di fare un salto indietro nel tempo e gustare i sapori dell’epoca.

Il libro verrà presentato in anteprima sabato 2 aprile all’Auditorium Casa della Musica. Un’iniziativa promossa dalla Fidapa, sezione di Cosenza, con il patrocinio del Comune.

Il professor Arnaldo Caruso ci ha spiegato che «Il libro è stato elaborato perché fino a poco tempo fa non si sapeva nulla della gastronomia dell’antichità. Si aspettava qualche novità nel campo archeologico in quanto nessun testo era stato lasciato da civiltà come Babilonesi, Sumeri, Egiziani. Inoltre, numerosi documenti si sono persi nel tempo. All’Università di Yale, in America, alcuni archeologi hanno scoperto delle tavolette incise con caratteri cuneiformi che, con sorpresa di tutti, contenevano delle ricette. Si è così aperto un mondo sull’archeogastronomia».

La prefazione al libro è a cura del giornalista Bruno Gambacorta. Entusiasta di ospitare la presentazione del libro, la presidente Fidapa, Elena Pistilli Scillone, ha dichiarato che «l’archeogastronomia ci ha letteralmente conquistati e incuriositi. Il libro del professor Caruso si legge tutto d’un fiato. Abbiamo pensato di offrire al pubblico la possibilità di incontrare un gusto antico ed in particolare quello dei dolci preferiti dal Faraone Ramses III, che saranno preparati dai giovani della “Cooperativa Volando Oltre” partner dell’associazione “Gli Altri Siamo Noi OdV” di Adriana De Luca che promuove la creazione di un percorso lavorativo duraturo per ragazzi disabili. Inoltre, abbiamo coinvolto la cantina Antonio Toscano, di Spezzano Albanese, che ci offrirà il Latronikos, un rosato dell’azienda agricola “Il Feudo della Sagitta” che ben si sposa con le spirali di Ramses III».

Il 2 aprile, dopo i saluti istituzionali del sindaco di Cosenza, Franz Caruso, e di Francesco Perri (direttore del Conservatorio di Musica “Stanislao Giacomantonio”), interverrà Antonietta Cozza (delegata alla cultura del Comune di Cosenza). Dialogherà con l’autore il giornalista Roberto Messina (direttore editoriale di Academ Editore, scrittore, manager culturale e consulente editoriale, che tra l’altro è stato ideatore e direttore di alcune delle più belle riviste di turismo e cultura uscite in Calabria, tra cui l’ultima, Calabria mundi, in versione web e nei prossimi giorni anche in versione cartacea). A concludere l’incontro sarà Rosario Branda (delegato di Cosenza della Accademia della Cucina Italiana ed esperto sommelier).

L’appuntamento sarà allietato dall’esibizione del maestro Andrea Pistilli (docente di Chitarra pop e rock presso il Conservatorio “Stanislao Giacomoantonio”) accompagnato dal maestro Andrea Bauleo al pianoforte e dal maestro Antonio De Paoli al violino.

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