X
<
>

Foto Pixabay

Condividi:
3 minuti per la lettura

Ombrelloni e lettini a metà prezzo e mare sempre limpido. Quest’anno sono molti i calabresi che per le vacanze fanno le valigie per l’Albania

COSENZA – Un ombrellone e due lettini a Belvedere Marittimo, in provincia di Cosenza, costano in media 25 euro al giorno. A Golem, a circa cento chilometri da Tirana, in Albania, meno della metà. Con l’ulteriore differenza, tra le altre cose, che nel borgo calabrese il mare non è sempre limpido e cristallino (le cronache degli ultimi giorni lo testimoniano), mentre nel paesino vicino a Durazzo, ricco di spiagge e pinete, è quotidianamente una meraviglia.

LEGGI ANCHE: Chiazze a riva e il mare cristallino diventa marrone, l’ira dei turisti a Tropea

Motivo per cui chi ha sempre scelto la Punta dello Stivale come meta di villeggiatura estiva, quest’anno ha cambiato idea. «Avevamo chiesto un preventivo a una struttura di Soverato, nel Catanzarese, ma a causa dei prezzi alle stelle abbiamo rinunciato, cambiando completamente destinazione», racconta la ventitreenne cosentina Martina Luberto, studentessa di Medicina all’università Magna Graecia di Catanzaro.

Addio Calabria, benvenuti in Albania dunque. «Qui – continua Luberto – tutto costa meno rispetto all’Italia, rispetto ai luoghi calabresi dove tipicamente si trascorrono le vacanze.

La cosentina Martina Luberto in vacanza a Durazzo

Basti pensare – aggiunge la studentessa – che per una settimana, in tre, abbiamo pagato 800 euro, tutto compreso, escluso il viaggio». Prezzi, insomma, assai abbordabili e soddisfazione generale, considerata la pulizia dei luoghi, la larghezza e lunghezza delle spiagge, le straordinarie baie nascoste preservate dall’azione dell’uomo.

«Prima di partire – dice ancora Martina Luberto – io e la mia famiglia (sono al momento in viaggio con mia madre e mio padre, insieme a una loro coppia di amici e a loro figlia) ci siamo documentati: su Internet tutte le recensioni erano positive, parlavano di mare pulitissimo e prezzi molto ma molto economici. È la verità. Anche in riferimento al cibo – dichiara la studentessa -. In Calabria una cena a base di pesce viene a costare come minimo 30 euro a testa, in Albania, invece, parliamo di 12 euro a persona con prodotti parimenti buonissimi e di alta qualità. Sicuramente quest’estate il risparmio è stato notevole e ripeterei l’esperienza. L’unica pecca? Direi – conclude Luberto –, per volere a tutti i costi trovare un difetto, si tratti dell’assenza di movida: è tutto bellissimo, i servizi turistici sono perfetti, ci sono meravigliosi hotel e resort, ma manca quel divertimento, non so le discoteche, che vorremmo noi giovani d’estate».

Fatto sta che le “Maldive d’Europa” oggi si trovano in Albania. E rappresentano un’alternativa all’altezza per chi è stanco di pagare un occhio della testa per servizi pressoché inesistenti e mare poco pulito. A confermarlo anche il premier albanese Edi Rama che ricorda, via social, ironizzando, come siano cambiati i tempi dagli anni Novanta a oggi. In un post su Instagram il primo ministro mostra, infatti, due momenti dello sbarco record della nave «Vlora» al porto di Bari ormai trentadue anni fa e aggiunge un paio di frasi, in italiano: «1991 – Albanesi partono per l’Italia», 2023 – Italiani partono in ferie per l’Albania». Un post che in molti non hanno trovato di buon gusto ma che fotografa i tempi di oggi.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE