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Levante approda al Teatro Garden di Rende (Cosenza) con il suo concerto “Opera Futura live” in occasione dei 10 anni di carriera


Il via è stato un debutto all’Arena di Verona, nel tempio della musica dal vivo, per la data zero e adesso prosegue nei teatri d’Italia. Levante, con il suo “Opera futura live” fa tappa anche in Calabria e giovedì 4 aprile (unica data nella regione) arriverà al Teatro Garden di Rende (Cosenza). Tappa prodotta dalla Ticket Service Calabria srls e organizzata in collaborazione con Dedo Eventi di Alfredo De Luca. La tournée dell’artista siciliana prende il nome dal suo ultimo album “Opera futura” e segna un traguardo importante per la cantante: i suoi primi dieci anni di carriera.

Dieci anni in cui sono successe molte cose – è la stessa Levante a ripercorrere le tappe – : sono usciti cinque dischi (“Manuale d’istruzione”, 2014; “Abbi cura di te”, 2015; “Nel caso delle stanze stupefacenti” 2017; “Magmamemoria”, 2019 e “Opera futura”, 2023; ndr), tre romanzi (“Se non ti vedo non esisti”; “Questa è l’ultima volta che ti dimentico”; “E questo cuore non mente”; ndr), ho fatto tv (X Factor; ndr), ho cantato in tutta Italia, ho fatto due Festival di Sanremo, mi sono sposata, ho divorziato, ho avuto una figlia, ho traslocato da Torino a Milano… non so come sono sopravvissuta!».
Dieci anni intensi che meritano un bilancio: «Mi riempie di orgoglio ripensare a questi primi dieci anni – dice – . Ed è strano ripercorrerli, adeguarmi al tempo che passa. Accantono le cose che fanno un po’ montare la testa e spesso tendo a dimenticare moltissime delle cose che ho fatto, dei riconoscimenti, degli applausi etc. Ma sono felice e il bilancio è molto positivo perché sono arrivata con la musica, solo con la musica, la mia».

La carriera di Levante inizia ufficialmente nel 2018 con “Alfonso”, brano del 2013 che l’ha consacrata al grande pubblico. Da lì album, colonne sonore, concerti in Italia e all’estero. E adesso: «Vi dico che sto benissimo» afferma la cantautrice. «Non lo avrei mai immaginato ma ho una grande consapevolezza di chi sono e di cosa voglio. È un bellissimo momento. La mia rinascita è cominciata a giugno del 2023 quando ho ritrovato una vecchia me che avevo paura di aver perduto. Continuo a riconoscermi nonostante i cambiamenti, che non sono mai facili e a volte si manifestano in maniera molto crudele».

E l’ultimo anno di Levante è stato anche raccontato in un docufilm uscito lo scorso 23 febbraio su Paramount+. Si intitola “Levante ventitre – Anni di voli pindarici” ed è stato realizzato con la regia e il montaggio del calabrese Giacomo Triglia, e la scrittura di Katamashi. Sessanta minuti in cui la cantautrice racconta «un 2023 di rivoluzione emotiva, un ritorno sui palchi dopo troppo tempo, alcuni brani estratti dal concerto dell’Arena di Verona e una sincerità che non siamo più abituati a vedere».
In questo docufilm Levante si svela, attraverso parole e musica corredati da attimi di vita vissuti su e giù dal palco. Lo stesso palco dove salirci è per lei «un atto psicomagico – dice – significa respirare. È un momento in cui va in scena la vita e la perdono. Ogni volta che torno sul palco è come se tornassi a casa dopo un lungo viaggio. Sospiri e dici “è qui che voglio stare”. La musica dal vivo ti restituisce il senso di tutto il lavoro fatto, delle canzoni composte, delle emozioni raccontate».

Tutte queste emozioni si concentrano dunque nei suoi concerti, in particolar modo in “Opera futura live” che all’Arena di Verona, ha segnato una tappa importante nella sua vita e nella sua carriera. Una scaletta di 35 brani scelti con cura dalla cantante, la stessa cura e attenzione di chi vuole raccontare una storia, la propria. E così l’artista ha regalato al pubblico un viaggio di parole, suoni, immagini: 4 atti per ripercorrere attraverso le 4 stagioni la sua storia. La stessa che adesso viene portata a teatro. Quello di Rende (Cosenza) «sarà un concerto molto intenso – dice Levante – . Ha una scaletta davvero ricca, c’è tutta “Opera futura” e poi ovviamente le immancabili hit. Inoltre sono andata a risvegliare alcuni brani di “Manuale distruzione” che quest’anno compie dieci anni». «Ho scelto una scaletta molto varia – sottolinea – cerco di non ripetermi mai nei tour, voglio dare spazio a tutta la mia musica».

In questo live c’è però una particolarità, è Levante stessa a raccontarlo: «Il mio desiderio è quello di portare il cinema in teatro». «Su questo palco siamo in sette tutti musicisti e la dimensione ci consente un’intimità e un ascolto che altrove è difficile trovare. Questa è la magia del teatro. In questo luogo le persone sono più attente, rimangono come ipnotizzate, e si prendono il tempo per ascoltare tutto con cura».

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