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Ruggero Pegna consegna il riccio d'argento a Giò Di Tonno alla presenza degli assessori Vizza e Succurro

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Spettacolo presentato in Comune e consegna del Riccio d’argento come miglior produzione di musica contemporanea di sempre

COSENZA – Tutto pronto per le tre date cosentine di Notre Dame de Paris, il musical scritto da Riccardo Cocciante e che per tre giorni, dal 23 al 25 giugno andrà in scena, sempre alle 21.30, allo stadio San Vito-Marulla di Cosenza. Questa mattina il Comune lo spettacolo è stato presentato alla stampa alla presenza degli assessori comunali Vizza e Succurro e del cantante Giò Di Tonno, protagonista dello spettacolo proprio nelle vesti di Quasimodo, il gobbo di Notre Dame (VIDEO – L’INTERVISTA A DI TONNO)

Presente anche il promoter e organizzatore dell’evento Ruggero Pegna che nella stessa circostanza ha fatto dono a Di Tonno del riccio d’argento (VIDEO – IL MOMENTO DELLA CONSEGNA), opera dell’orafo Gerardo Sacco, come miglior produzione di opera musicale moderna di sempre e per il successo internazionale conseguito (VIDEO – L’INTERVISTA A PEGNA). Quella di Cosenza è l’ultima opportunità per assistere in Calabria all’allestimento originale di uno degli spettacoli di maggior successo internazionale di sempre, che chiuderà i battenti a settembre all’Arena di Verona.

Nel prestigioso cast dell’opera musicale figurano, inoltre, Lola Ponce (Esmeralda), Vittorio Matteucci (Frollo, LEGGI L’INTERVISTA AL QUOTIDIANO), Leonardo Di Minno (Clopin), Matteo Setti (Gringoire), Graziano Galatone (Febo) e Tania Tuccinardi (Fiordaliso), assieme agli oltre 30 ballerini, acrobati e breakers.

Nel suo indirizzo di saluto l’assessore Succurro (VIDEO – GUARDA L’INTERVISTA) ha sottolineato la straordinarietà dell’evento: «Per poter fare dei grandi eventi – ha detto – è importante che alle amministrazioni pubbliche si affianchino dei manager che abbiano non solo passione, ma anche le competenze giuste ed il coraggio di investire. Cosenza è una città che sta investendo molto in cultura, in eventi e soprattutto in turismo e questo possiamo definirlo un vero e proprio evento di turismo culturale, proprio perché andrà ad attirare in queste tre giornate veramente tante presenze. Occasioni come questa – ha concluso Rosaria Succurro – rappresentano la base di partenza per percorsi virtuosi di marketing territoriale, volti ad aumentare l’attrattività della nostra città».

Particolarmente friendly l’approccio di Giò Di Tonno con i giornalisti e i fans che lo hanno atteso al suo arrivo a Palazzo dei Bruzi. Il primo impatto di Giò Di Tonno con “Notre Dame de Paris” non fu dei migliori. Ed è lui stesso a raccontarlo: «Era il 1999, io e la mia compagna araba stavamo facendo un’escursione nel deserto in macchina. Tirò fuori un cd e mi chiese se conoscessi lo spettacolo di Cocciante “Notre Dame de Paris”. Dissi che avevo sentito qualcosa. Cercò di convincermi dicendo che in Francia aveva avuto un grande successo. Nel deserto, sinceramente, con una nuova compagna, pensavo a tutto tranne che ad ascoltare Notre Dame de Paris. Poi il destino – ha aggiunto Di Tonno – ti riserva sempre sorprese incredibili e dopo qualche mese mi chiamarono per i provini e le audizioni. E da lì cominciò quell’avventura che si è fatta storia nel tempo. È uno spettacolo che ho amato e che amo tantissimo. Ho avuto la fortuna – e non è sempre così – di interpretare un ruolo che è entrato veramente nell’immaginario collettivo. Ed è bello essere qui dopo quindici anni, ancora a raccontarlo e ancora ad emozionare il pubblico da quel lontano ’99 e poi dal debutto vero e proprio che fu nel 2002 al Gran Teatro di Roma».

A chi gli domanda quale la forza di un meccanismo così longevo che vince la sfida del tempo, risponde che «anche Cocciante si è chiesto quale fosse il segreto di un successo così grande. Credo che risieda nella sua popolarità, nell’accezione più nobile del termine, e nel fatto che le canzoni dell’opera arrivino a destinazione in maniera semplice. Si è riusciti a costruire uno spettacolo ispirato e non commissionato, come spesso succede. Notre Dame de Paris ha segnato uno spartiacque. Il segreto sta nella sincerità e nella fusione degli ingredienti che funzionano a meraviglia ed in un meccanismo che non ha nessuna falla. Quello che fa poi la differenza è il taglio internazionale di questo spettacolo».

All’incontro con la stampa ha preso parte anche il dirigente del settore cultura del Comune Giampaolo Calabrese. A tirare le somme, il promoter Ruggero Pegna: «Ritrovare Giò Di Tonno dopo 15 anni è per me è una notevole emozione perché è come se rileggessimo la nostra vita che abbiamo dedicato a delle passioni, a dei progetti, ognuno nel suo ruolo. Io ho iniziato 32 anni fa con David Zard che è un po’ il mio padre putativo e che mi ha indirizzato sulla strada di questo mestiere».

Poi Pegna ha ricordato lo sforzo economico cui si è sobbarcato per “Notre Dame de Paris”: «Un evento da circa 500 mila euro che mi sono caricato sulle spalle. Ci tenevo che Notre Dame arrivasse a Cosenza. Abbiamo messo su un palcoscenico che è un fabbricato, con centinaia di persone al lavoro. Un cantiere a tutti gli effetti. A settembre, all’Arena di Verona chiuderà questo ciclo durato 15 anni. Da stasera anche i cosentini potranno dire: “c’ero anch’io”».

UN COSENTINO TRA I BALLERINI. La conferenza stampa di questa mattina ha riservato anche un colpo a sorpresa, quando Giò Di Tonno ha chiamato accanto a sé, confuso in mezzo alla platea, Renato Capalbo, ballerino di Cosenza che abita a Cerisano e che fa parte del cast dei 30 ballerini che hanno avuto la fortuna di andare in tournèe con lo spettacolo: «Sono andato in tutta Italia – ha detto Capalbo – ma venire qui, nella mia città, è l’emozione più grande. Sono troppo felice» (VIDEO – IL SUO INTERVENTO). In platea, a sprizzare anche lei felicità da tutti i pori, la sua insegnante, Angela Tiesi, della scuola di Mirella Castriota: «I miei insegnanti – ha detto ancora il ballerino di Cosenza – mi hanno aiutato a crescere e a prendere decisioni importanti come quella di andar via di casa. È stato come un percorso di accompagnamento. Quando capisci che il tuo destino è quello, le decisioni riesci a prenderle con più leggerezza e le soddisfazioni non tardano ad arrivare».

LE NAVETTE. Per agevolare i collegamenti con lo Stadio San Vito-Marulla nelle tre serate dello spettacolo, l’Amministrazione comunale ha istituito tre navette speciali dell’Amaco che trasferiranno gli spettatori da Piazza Giacomo Mancini allo Stadio. La navetta n.1 partirà da Piazza Mancini, a cominciare dalle 19,30, seguendo questi orari:20,10-20,50-21,30-22,10, e si fermerà alla rotatoria dello Stadio da dove riprenderà il percorso a ritroso fino a Piazza Mancini. La navetta n.2 partirà da Piazza Mancini a cominciare dalle 19,40, seguendo questi orari: 20,30-21,20-22,10, e si fermerà alla rotatoria dello Stadio da dove riprenderà il percorso a ritroso fino a Piazza Mancini. La navetta n.3, allestita solo per il ritorno dallo Stadio a Piazza Mancini, partirà alle 0,40 e alle 1,20. Questo, nel dettaglio, il percorso che sarà seguito dalle navette: Piazza G.Mancini- viale G.Mancini- Via G.Dorso- Piazza delle Province-Via Quintieri-Corso Fera-via N.Serra-Via Caloprese-Piazza Europa-Via degli Stadi-sottopasso-Via degli Stadi-Stadio Rotatoria e viceversa.

I BIGLIETTI. Settemila i biglietti complessivamente già venduti e tremila quelli ancora disponibili nei punti Ticketone e presso la biglietteria dello stadio che aprirà dalle ore 17.30 di ogni giorno (domenica, anche di mattina dalle ore 10.30). 

CANCELLI. I cancelli 9, 10, 12, 13 e 14 che saranno aperti al pubblico, ogni giorno a partire dalle ore 20, sono quelli del lato “Campo Scuola”, tra via degli Stadi e viale Magna Graecia. L’allestimento, infatti, è frontale alla Tribuna Coperta Ovest, unico settore aperto al pubblico insieme alla platea sul rettangolo di gioco.

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