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La protesta dei tifosi a Cosenza

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COSENZA – È tornato l’urlo dei tifosi del Cosenza. Dopo 14 mesi di assenza, interrotti in parte dalla loro presenza al di fuori dello stadio “San Vito-Marulla” in quattro o cinque occasioni per dare la carica alla squadra, i sostenitori rossoblù sono tornati in massa a farsi sentire con il consueto bagaglio di cori, colori, bandiere e striscioni.

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Obiettivo: dire ancora una volta “no” al presidente Guarascio e ribadire l’invito allo stesso di farsi da parte, lasciando lo spazio ad altri nella gestione del calcio a tinte rossoblù.

Nel corso della serata, infatti, nel tratto finale di Corso Mazzini prospicente Palazzo dei Bruzi, nei pressi della Fontana di Giugno, è partito un sit-in di protesta nei confronti dell’attuale proprietario del Cosenza Calcio.

Un sit-in nel rispetto delle norme anti-Covid, ma dai toni anche molto duri. Diversi i cartelli con frasi rivolte all’attuale presidente del club, reo, secondo la tifoseria, di una gestione sportiva da sempre non in linea con gli standard propri del mondo del calcio.

I continui ritardi riscontrati nei vari ambiti gestionali; la reiterazione negli anni degli errori e delle lentezze nella costruzione della squadra; l’aver sottovalutato le conseguenze di azioni improvvide nell’ambito della pianificazione tecnica; un settore giovanile che non riesce a decollare; una politica dei contratti dei calciatori mai tendente alla loro valorizzazione e alla continuità tecnica; un inesistente rapporto con la tifoseria, dallo stesso Guarascio spesso considerata più un avversario che un alleato; una capacità comunicativa dello stesso mai fiorita e spesso contrastante con il contingente; non aver mai compreso fino in fondo le potenzialità della piazza e dell’intera provincia in tema di passione calcistica: queste le accuse mosse al presidente negli ultimi anni e che sono oggetto degli slogan dei fan silani, in questa occasione più che mai uniti.

Sono tante le anime del tifo rossoblù, ma univoca è diventata la voce nel difendere la dignità del calcio cosentino.

“Basta presidenti improvvisati”, “Basta speculare sul Cosenza”, “Rispetto per i tifosi”, Guarascio via da Cosenza”, “U Cusenza è na cosa seria”, “In linea con la pandemia, Guarascio vai via”, “Guarascio cercati un altro hobby”, “Noi non siamo parenti”, “Basta presidenti passerella”, “A difesa della tradizione calcistica cosentina”, “Scalise e Guarascio via da Cosenza” sono alcuni dei cartelli esposti dai tifosi.

Ma c’è da dire che il clima di avversità nelle ultime ore è stato acuito da voci secondo le quali lo stesso Guarascio avrebbe fatto un passo indietro, negandosi ed evitando di instaurare trattative con soggetti che lo avrebbero comunque avvicinato.

Il commercialista e imprenditore Di Donna, tra l’altro main-sponsor del Cosenza Calcio con la sua azienda di petroli, ha riferito di un Guarascio che sta evitando qualsiasi incontro in quanto spererebbe in un ripescaggio del Cosenza in Serie B che cambierebbe i termini di una possibile trattativa.

A quel punto, infatti, la società varrebbe certamente di più, ma c’è anche da dire che verrebbe automaticamente a cadere la volontà dello stesso presidente, espressa al sindaco Occhiuto di valutare offerte per la cessione del club.

Insomma, una situazione ingarbugliata che ha indispettito ulteriormente le anime del tifo rossoblù dando corpo e forza alla manifestazione su Corso Mazzini.

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