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L’esultanza di Gennaro Tutino dopo il gol (foto Andrea Rosito)

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Per il Cosenza salvezza e permanenza in Serie B raggiunta da protagonisti assoluti. Adesso bisogna chiudere senza sconfitte. Sono tanti i meriti di Gemmi e Viali. La città aspetta il riscatto di Tutino


COSENZA – Non è finita ad Ascoli, c’è un finale di campionato da portare a termine con la ferma convinzione che, festa salvezza a parte, il Cosenza può chiudere da vincente. Detto questo, si può già fare un primo bilancio della stagione, una stagione in cui la dea bendata non è stata dalla parte dei Lupi (basta guardare il numero dei pali e gli infortuni lunghi e dolorosi che hanno colpito la truppa rossoblù), cominciando da distribuire, con assoluta onestà intellettuale, i meriti ai protagonisti dell’annata cha va concludendo.

I 180 minuti che rimangono non potranno cambiare i giudizi, semmai potranno solo renderli più positivi. In primis la persona che bisogna ringraziare è Roberto Gemmi. Direttore sportivo un po’ guascone, un po’ “aggressivo” (che ha costruito a luglio un organico più che apprezzabile), ma certamente intelligente e capace di assumere la decisione giusta a costo di litigare con il patron Guarascio.

COSENZA, SALVEZZA IN SERIE B RAGGIUNTA, LA CHIAVE DELLA SVOLTA

Il riferimento è alla gestione del cambio allenatore. Spieghiamo: Gemmi ha difeso Caserta agli occhi del suo presidente in più di una occasione. Lo ha fatto anche in una conferenza stampa del 2023. Nel momento in cui Guarascio ha, poi, deciso, insindacabilmente, che Caserta doveva essere esonerato, ha compiuto il suo capolavoro dell’anno. La piazza e il presidente spingevano a tutta birra per l’arrivo di Bisoli (che con i tifosi e con molti degli addetti ai lavori aveva e ha un buon rapporto), il direttore ha puntato i piedi con fermezza: se esonero deve essere allora arriva William Viali. Chapeau a Gemmi. È stata la mossa che ha salvato il Cosenza e che apre a una stagione 24/25 che potrebbe essere entusiasmante.

William Viali è stata la toppa giusta allo strappo compiuto l’11 marzo con la guida tecnica della squadra. Fabio Caserta ha pagato con l’esonero il suo essere poco affabile, troppo ortodosso nelle sue convinzioni, i cambi non sempre condivisi dalla piazza e i due derby persi con il Catanzaro. È il calcio e ci sta tutto, ma Caserta resta, ha detta di tutti, anche di Viali e Gemmi, un buon allenatore e soprattutto una persona perbene.

IL RUOLO DEI GIOCATORI: TUTINO E IL POSSIBILE RISCATTO

Detto dei meriti indiscussi di Roberto Gemmi, vanno riportati anche i meriti dei giocatori, bravi a tirarsi fuori da una situazione delicata dopo la sconfitta col Brescia, e in particolare Gennaro Tutino, eroe indiscusso della stagione 2023/24 del Cosenza calcio. Gennaro già autore di 17 gol, 9 legni e qualche assist, incarna l’anima del Cosenza e dei suoi tifosi. Le sua lacrime a fine gara di Ascoli, la sua gioia indescrivibile vista in un video che gira sui social, la dicono tutta sull’amore del napoletano verso il Cosenza, verso Cosenza e verso la tifoseria. Non riscattarlo sarebbe un delitto, anzi, forse meglio sarebbe dire un suicidio. Il prezzo stabilito dal Parma, in sede di acquisizione delle prestazioni del giocatore, assume oggi i connotati di una cifra ridicola per il valore che il calciatore ha in questo momento sul mercato delle punte in serie B.

Riscattarlo significherebbe ammettere che il presidente Guarascio vuole alzare ancora la famosa asticella e farebbe un regalo alla città e ai suoi tifosi. Difficile dire se con l’operazione Tutino, se portata a termine, nascerebbe l’idillio definitivo tra Cosenza e il presidente, ma certamente sarebbe un segnale di grande “distensione” tra le parti. L’amore poi arriverà, come dice Emma in una sua canzone.

NON SOLO TUTINO, I MERITI DELLA ROSA DEL COSENZA

Non solo Tutino, però, va citato. Insieme a lui vanno ricordate la grandi parate di Micai, le prodezze di Marras, la bellezza di Calò, che quando vive il suo periodo in e senza dubbio tra i migliori mediani della serie B, passando poi per il ritorno di Camporese che ha dato solidità al reparto difensivo (privo per molti mesi di Meroni, l’eroe di Brescia). Mazzocchi, Zuccon, Praszelic, D’Orazio il grande capitano, Venturi e tutti gli altri. Bravi tutti. Ora si chiuda la stagione alla grande, subito dopo testa alla prossima annata, la città aspetta dal presidente e dalla società segnali importanti.
Domenica, però, la città è chiamata a dare il suo di segnale, di amore e passione, presentandosi in massa al “San Vito-Marulla”. Si festeggia la salvezza e si guarda avanti con entusiasmo, ma i segnali sono importanti sia da una parte che dall’altra. I tifosi hanno la possibilità di iniziare a “decidere” come sarà il prossimo campionato.

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