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REGGIO CALABRIA – Nell’ambito dell’operazione Cripto, che questa mattina ha portato all’arresto di 19 persone ritenute appartenenti alla cosca di ‘ndrangheta Borghetto-Zindato-Caridi (LEGGI L’ARTICOLO), i carabinieri di Reggio Calabria, insieme ai colleghi di Varese, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare per fare luce sull’omicidio di Franco Fabio Quirino, avvenuto la sera del 3 marzo scorso nel rione Modena di Reggio Calabria. 

A finire in manette è Natale Crisalli, 55 anni. L’arrestato deve rispondere di tentato omicidio aggravato, concorso in detenzione illegittima e porto abusivo di armi in luogo pubblico. I fatti contestati hanno ricostruito cosa è avvenuto nelle ore precedenti all’omicidio di Quirino, il cui autore è al momento non identificato.  

Tra Crisalli e la vittima si era verificata un’aspra diatriba la mattinata precedente al delitto. La contesa era arrivata fino alle minacce esplicite e all’esplosione di tre colpi di pistola da parte di Crisalli nei confronti di Quirino, nessun colpo tuttavia lo aveva colpito in quella occasione. 

Subito dopo era stato Quirino ad andare sotto casa da Crisalli agitando in pubblico e platealmente un’arma da fuoco da lui posseduta. A quel punto ha esploso numerosi colpi contro l’abitazione di Crisalli, poco prima di restare colpito a sua volta mortalmente da una persona ancora da identificare.
All’arrestato sono contestate le modalità mafiose per avere commesso il fatto in pieno giorno, per strada, alla presenza di più persone al fine di affermare la sua personalità criminale. Nessuno, nel quartiere, aveva segnalato questi fatti alle autorità di polizia.

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