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PALMI – Ergastolo per Antonio Napoli e per suo nipote Francesco Napoli, diciotto anni di carcere per il figlio di Antonio Domenico Napoli mentre sono assolti Rosina Napoli e Domenico Galatà. In più in favore delle parti civili sono stati decisi risarcimenti a titoli di provvisionale per un milione di euro, ripartite in 500 mila per il padre di Fabrizio Pioli e 250 mila a testa per le due sorelle del giovane elettrauto. Questa la sentenza del tribunale di Palmi con cui si condannano mandanti ed esecutori dell’omicidio di Fabrizio Pioli, ucciso nel 2012.

 

Un omicidio che, secondo la ricostruzione dell’accusa, sarebbe stato effettuato in concorso tra Napoli, il figlio Domenico, il nipote Francesco e la moglie Rosina (quest’ultima accusata di aver di aver istigato il marito “a distanza” dopo aver scoperto la relazione tra la figlia e Fabrizio), Rosina come detto è stata assolta. Francesco e Rosina Napoli sono gli unici due imputati a rispondere a piede libero, essendo stati scarcerati in seguito all’accoglimento delle istanze presentate dai propri legali difensori. Una quinta persona, Galatà Domenico, un giovane di Rosarno, è accusato di aver favorito la latitanza di Napoli e di aver avvicinato per suo conto la figlia Simona, al fine di farle ritrattare le sue dichiarazioni mentre quest’ultima si trovava in una località segreta. A lanciare l’allarme per la scomparsa di Pioli, infatti, era stata proprio Simona Napoli, il giorno in cui il giovane gioiese era andato a trovarla presso la propria abitazione di Melicucco (era il 23 febbraio del 2012). Le ricerche del corpo di Fabrizio sono andate avanti per circa un anno e soltanto le indicazioni fornite da Antonio Napoli, costituitosi dopo una lunga latitanza, hanno permesso il rinvenimento del cadavere occultato nelle campagne di Rosarno (LEGGI).
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