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E’ DI 19 arresti (uno ai domiciliari) per traffico internazionale di droga il bilancio dell’operazione della Guardia di finanza di Brescia ribattezzata “Ticket restaurant”. Tra i sequestri eseguiti, nell’inchiesta che ha preso il via nell’aprile 2010 e che coinvolge un gruppo di italiani e albanesi, c’è quello di 3,5 chili di cocaina nascosta in barattoli di legumi. Alimenti trovati nelle valigie di tre uomini provenienti da Santo Domingo e bloccati all’aeroporto di Zurigo.  In particolare l’organizzazione si occupava, oltre che della cocaina proveniente dal Sud America via Svizzera, e destinata al mercato delle province di Brescia e Mantova, anche del commercio di hashish in questo caso fornito da un calabrese in stretto legame con personaggi della ‘ndrangheta. 

La droga, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, veniva smerciata da alcuni ristoratori della provincia di Brescia tra i quali risultano coinvolti personaggi già noti alle forze dell’ordine.

Tra gli arresti messi a segno c’è quello di 28enne albanese sorpreso con 1,5 chili di droga o quello di un 37enne che aveva in casa 118 grammi di marijuana e alcuni grammi di cocaina e hashish. I provvedimenti di queste ultime ore si aggiungono ai cinque arresti in flagranza già eseguiti dagli uomini delle Fiamme Gialle quando, tra Italia ed estero, furono sequestrati quattro chili di cocaina e due chili di hashish. Delle 16 ordinanze di custodie cautelari emesse dal pm di Brescia Silvia Bonardi due non sono state eseguite: una coppia di albanesi è ricercata in Italia e all’estero. Complessivamente sono 28 le persone denunciate, sequestrate anche tre auto per un valore totale di 80mila euro.

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