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REGGIO CALABRIA – Ancora sbarchi sulle coste calabresi, dopo i cinquecento migranti approdati al porto di Vibo Marina (LEGGI LA NOTIZIA e GUARDA LE FOTO) altre 880 per la precisione, a bordo della fregata Aliseo, sono arrivate nel porto di Reggio Calabria. La nave della Marina Militare ha trasportato anche il cadavere di un immigrato. Del gruppo fanno parte 72 minorenni, 125 donne e 683 uomini di varie nazionalità. Tra gli immigrati ci sono anche tre non vedenti, sei donne incinte e due neonati. Le condizioni di salute complessivamente sono buone anche se sono stati accertati una trentina di casi di scabbia.  

Al porto tutto era già pronto per accogliere i migranti al loro arrivo. Sulla banchina del molo di levante sono state allestite le tende da parte della Protezione civile per la prima accoglienza. Hanno partecipato all’operazione di accoglienza personale dei vigili urbani di Reggio Calabria, della Guardia costiera e della Guardia di finanza, polizia e carabinieri. Degli 880 profughi, il Ministero dell’Interno e le Prefetture hanno disposto che solo in 200 resteranno temporaneamente a Reggio Calabria, mentre il resto è già stato destinato ad altri centri di accoglienza anche fuori regione. 

Nel frattempo dall’Unione europea giungono i primi commenti sull’ondata carica di morte che i flussi migratori portano con sé «Quello che abbiamo visto negli ultimi giorni nel Mediterraneo – spiega Michele Cercone, portavoce del commissario europeo agli Affari interni Cecilia Malmstrom – non sono incidenti, ma omicidi». E partendo da questa considerazione a Bruxelles si affilano le armi per intensificare la lotta contro i trafficanti di esseri umani, ritenuti «i veri responsabili» di queste tragedie. Perchè malgrado «tutti gli strumenti e gli sforzi» che sono stati messi o saranno messi in campo, la situazione non cambierà «fino a quando i trafficanti di esseri umani saranno liberi di agire». Per questo è stata varata una direttiva specifica che prevede, tra le altre misure, un inasprimento delle pene.

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