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CROTONE – Non è un agriturismo. Né un campeggio. Anche se il Prg in quell’angolo di paradiso chiamato Scifo, a due passi dalla colonna magnogreca simbolo di Crotone e in piena riserva marina, consente soltanto quel tipo di strutture. E’, invece, un complesso di 79 bungalow con platea in cemento e annessi servizi. I titolari non sono imprenditori agricoli, anche se a certificarlo, pare falsamente, sarebbe stato un ex tenente dei vigili urbani che non era manco in servizio al momento dell’attestazione. E, soprattutto, là sotto ci sono insediamenti di epoca romana scoperti da archeologi del Texas e si è in piena area marina protetta Capo Rizzuto, anche se la Soprintendenza prescriveva che ai lavori assistessero esperti e l’autorizzazione paesaggistica manco si trova. La notizia è stata resa nota oggi dal Quotidiano cartaceo, con un articolo a firma di Antonio Anastasi e segue il caso di Capocolonna, poco distante, dove è arrivato il blocco dei lavori (LEGGI).

GUARDA LE FOTO DELLA PROTESTA A CAPOCOLONNA

E’ soltanto una parte delle presunte irregolarità riscontrate dagli investigatori della Sezione di polizia giudiziaria della Procura che da nove mesi hanno consegnato una dettagliata informativa al pm Francesco Carluccio, lo stesso che indaga sullo sbancamento realizzato abusivamente per la discesa a mare dal costruendo villaggio, tant’è che un’area di 7500 metri quadrati, nell’aprile scorso, è stata sequestrata dalla Capitaneria di porto. Sono dodici le persone a cui potrebbero essere attribuite responsabilità penali. 

Il Prg in vigore dal 2003 individua quella zona come agrituristica. Per attività agrituristiche, stabiliscono le norme in materia, s’intendono strutture ricettive di imprenditori agricoli che utilizzino la propria azienda per un massimo di 30 posti letto. Ma i bungalow sono 79. Inoltre, quando il 17 gennaio dell’anno scorso gli ispettori della Procura e i tecnici del Comune, che rilasciò il permesso di costruire a ridosso di Natale 2011, sono andati a compiere un sopralluogo, hanno scoperto che un tratto di collina originariamente coperto da vegetazione era stato sbancato abusivamente e che c’erano una serie di strutture cementizie a forma di mezzaluna. 

Altro che le attrezzature leggere ammesse dal Prg che là permette anche di fare dei campeggi. Il giorno dopo, il Comune sospese i lavori nell’area del percorso che conduce alla battigia e che alcuni mesi dopo fu sequestrata mentre i fratelli Armando e Salvatore Scalise furono denunciati per abusivismo e deturpamento di bellezze naturali.

 

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