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VIBO VALENTIA – Chiude un’altra azienda storica del Vibonese: la “Marenostro”. Ieri, infatti, il Tribunale di Vibo Valentia ha decretato il fallimento dell’Azienda di Portosalvo mettendo la parola fine ad una lunga e difficile vertenza iniziata nel 2006 subito dopo che la stessa aveva rilevato l’ex Nostromo. I lavoratori ormai da più di un anno non percepivano lo stipendio e la produzione era ferma da giugno 2014.

In questo periodo si è cercato di mettere in campo una serie di interventi per rilanciare l’attività produttiva in collaborazione con il prefetto Giovanni Bruno. Adesso si apre una fase nuova quando sarà ufficializzato il curatore fallimentare nominato dal Tribunale.

Il sindacato Slai Cobas chiederà a quest’ultimo un incontro per fare il punto della situazione: «Nel frattempo, con le elezioni del nuovo sindaco della città, avvieremo incontri istituzionali dove la Regione Calabria dovrà essere parte attiva lavorando per trovare nuovi investitori. Oggi il quadro è chiaro: bisogna adesso analizzare e valutare tutte le soluzioni possibili con un’unica certezza i lavoratori della “Marenostro” non sono più ostaggio di alcuno».

La chiusura dell’azienda ittica di proprietà del testimone di giustizia Vincenzo Ceravolo segue quella della Gam Oil di Rombiolo, che operava nel settore metalmeccanico, che ha lasciato a casa 120 persone.

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