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CATANZARO – Sono stati consegnati oggi a Roma i premi della XXII edizione di “Comuni Ricicloni” di Legambiente, come riconoscimento ai comuni virtuosi italiani che si sono distinti per la buona gestione del servizio di raccolta ed avvio a riciclo dei rifiuti differenziati. Per la Calabria, è il comune di Casole Bruzio (Cosenza), al di sotto di 10mila abitanti, il “campione” regionale ad entrare nella classifica delle regioni d’Italia che hanno superato il 65% di raccolta differenziata. 

Casole Bruzio, infatti, ha raggiunto l’89,9% di raccolta differenziata. Oltre ai “Ricicloni”,vengono classificati i comuni “Rifiuti Free” che hanno prodotto meno di 75 chilogrammi a testa di rifiuto secco indifferenziato, mentre la produzione media pro capite nazionale si aggira sui 550 chili annui (e quella europea 510). La classifica viene elaborata anche attraverso un indice di buona gestione dei rifiuti urbani. Nel 2015, il comune calabrese con il più alto indice (68,06) è stato quello di Pietrafitta (Cosenza).

Tra i primi cinque comuni ricicloni calabresi, al secondo posto troviamo Pietrafitta, seguono i comuni di Trenta, San Vincenzo La Costa e San Fili, tutti della provincia di Cosenza. Dal sesto posto in poi, fuori classifica, ci sono i comuni di Pedace, Saracena, Serra Pedace e Zumpano. Delle altre province calabresi, al decimo posto, si classifica il comune di Roccella Jonica (Rc).

Presente alla cerimonia, anche il comune di Cosenza che lo scorso anno ha ricevuto il premio Conai come “migliore start up 2014. È stato illustrato, nell’occasione, il prosieguo del sistema virtuoso di raccolta porta a porta che il comune di Cosenza sta portando avanti, al fine di ottimizzare le modalità per raggiungere e superare l’obiettivo del 65%. Presentato anche un video che mostra il passaggio dal modello di raccolta differenziata aggiuntiva stradale, al sistema “porta a porta”.

Solo 10 comuni ricicloni su 409 municipi calabresi sono un risultato insoddisfacente, ma che mostra alla politica la strada da seguire, con volontà e determinazione.

«I risultati ottenuti – ha detto il presidente di Legambiente Calabria, Francesco Falcone – evidenziano ancora una volta una Calabria che arranca, con l’assenza di province come quelle di Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria, fatta eccezione per il comune di Roccella Jonica. La virtuosità del comune di Cosenza e di molte amministrazioni della provincia cosentina devono rappresentare una leva per far decollare un virtuoso ciclo integrato dei rifiuti. Nonostante le difficoltà in cui versa il sistema impiantistico regionale, dobbiamo dimostrare che anche in tutto il resto della Calabria, la raccolta differenziata si può fare. È necessario puntare al più presto sui modelli e sulle esperienze di buona gestione dei rifiuti dei comuni virtuosi e replicarli su tutto il territorio regionale».

Complessivamente, il Sud erode ancora punti al Nord grazie alla Campania che incrementa i virtuosi del 15,3%, mentre il Centro si mantiene stabile grazie alle Marche che salgono ancora di un +9,5%: un Comune riciclone su quattro si trova quindi nel Centro-Sud. Da segnalare il caso di Salerno e Andria che pur rimanendo fuori della classifica sfiorano la soglia del 65%, e di Cosenza, capoluogo che sfiora il 60% di differenziata.

Cosenza non ce l’ha ancora fatta a superare la soglia del 65%, ma, dopo Salerno, è la dimostrazione di come si riesca a raggiungere obiettivi significativi (il 59%, con un servizio efficace “porta a porta”) anche nei capoluoghi delle regioni in eterna emergenza.

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