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COSENZA – Investito e paralizzato un povero cagnolino lotta in queste ore tra la vita e la morte mentre la burocrazia fa il suo corso. Un corso fatto di pratiche su pratiche, firme che mancano, via libera dell’Asp che ancora non è arrivato, canili già occupati, Comuni in ferie ed intanto in gioco c’è la vita di un povero cagnolino la cui condizione che sta vivendo certo non l’ha scelta lui.

È infatti dal 14 agosto scorso che il cane, investito sulla strada che collega i comuni di San Pietro in Guarano e Zumpano e rimasto paralizzato dalle zampe posteriori, tra stenti e atroci sofferenza è riuscito a trascinarsi ai margini della strada in un canneto.

A ritrovare il cagnolino nel tardo pomeriggio del 14 dei residenti che subito hanno pensato bene di rivolgersi a dei volontari, tra cui Daniela Manna che dal 14 è li a monitorare la situazione e a sollecitare tutte le istituzioni possibili in una vicenda che sa di paradossale.

Accorsi anche loro sul posto, prestate le prime possibili cure per “alleviare” il dramma che sta vivendo il povero cagnolino, i volontari hanno chiamato il Comune di Zumpano senza però risposta alcuna perché in ferie. Se pur agosto, però, le emergenze certo non vanno in ferie e così indignati i volontari hanno allertato sia i Carabinieri che la Polizia Provinciale di Cosenza, la quale dopo il sopralluogo ha chiamato il veterinario di turno.

La situazione però precipita e paradossalmente non è la salute e la salvezza del cagnolino ad essere protagonista della triste vicenda, bensì il primo nodo da sciogliere diventa il luogo dove il cane si è riparato, ossia ai confini dei due comuni di San Pietro in Guarano e Zumpano, per cui sono scattate le “ragioni” di competenza territoriale.

Intanto per via del problema ferie il veterinario non arriva. “Stabilite” finalmente le competenze territoriali, perché anche queste “più importanti” della necessità di un soccorso immediato, viene fatto intervenire il Comune di San Pietro in Guarano che avvia subito le procedure di intervento con immediata richiesta all’Asp, che però ancora non è arrivata.

Pioggia, vento, intemperie, dolori, sofferenza e il povero cagnolino, mentre la burocrazia “comodamente” si mette d’accordo, è li, tra quei canneti, in quell’angolo che è diventato il suo rifugio. Un rifugio che un atroce destino gli ha riservato e che si spera non diventi la sua tomba mentre le istituzioni si occupano delle loro “carte”.

Intanto il sindaco di San Pietro è sul luogo e sta facendo il possibile per snellire le pratiche. Altro nodo da sciogliere però si presenta, ossia il Comune di San Pietro è convenzionato con il canile di Paola e i suoi 6 posti a disposizione sono già occupati. Anche questa notte, dunque, il cagnolino purtroppo resterà li. E si spera che domattina per questo cagnolino “vittima del mondo umano”, sia una nuova laba di salvezza.

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