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LOCRI (RC) – Dopo la richiesta di condanna avanzata nell’udienza di mercoledì 20 (LEGGI LA NOTIZIA) dal sostituto procuratore pubblico ministero nel processo, Francesco Tedesco, il Tribunale di Locri ha emesso la sentenza di condanna a quattro anni di reclusione per Rosy Canale, la fondatrice dell’associazione antimafia “Movimento donne di San Luca”, coinvolta nell’inchiesta “Inganno” della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria (LEGGI LA NOTIZIA DELL’OPERAZIONE), ma non per reati di mafia.

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LA REAZIONE: LE ACCUSE DI ROSY CANALE PER LA SENTENZA

La donna era accusata di avere utilizzato finanziamenti pubblici destinati a sostenere il movimento ed iniziative contro le cosche per fini personali (LEGGI L’ARTICOLO CON LE ACCUSE A ROSY CANALE). Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 7 anni. Rosy Canale era stata rinviata a giudizio il 27 giugno del 2014 per truffa e malversazione (LEGGI LA NOTIZIA DEL RINVIO A GIUDIZIO). Nell’inchiesta “Inganno” sugli affari delle cosche Nirta e Strangio di San Luca erano coinvolte altre cinque persone, tra le quali l’ex sindaco del paese Sebastiano Giorgi. I cinque hanno optato per il rito abbreviato.

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