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Il Procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso, ha rivelato: «I mafiosi sono riusciti ad allacciare rapporti con imprenditori, politici e con la pubblica amministrazione»

MILANO – “Esiste uno stabile collegamento fra le locali di ‘ndrangheta della Calabria e quelle della Lombardia”. È quanto ha sottolineato il Procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso, nel suo intervento all’apertura del nuovo anno giudiziario, in corso al Tribunale del capoluogo lombardo.

Secondo quanto si legge nel bilancio presentato dal Procuratore della Repubblica lo scorso mese di novembre “le indagini condotte dalla Dda -ha osservato -Alfonso- hanno inoltre dimostrato che alcuni appartenenti all’associazione mafiosa erano riusciti ad allacciare rapporti d’affari e di cointeressenza con il mondo imprenditoriale, con ambienti della politica, con esponenti della pubblica amministrazione”. “Si tratta, ovviamente, di rapporti strumentali -ha proseguito Alfonso- che creano situazioni sinallagmatiche estremamente vincolanti ma proficue e che arricchiscono in tal modo il “capitale sociale” dell’organizzazione criminale Le indagini svolte -ha concluso- hanno quasi sempre riscontrato la presenza di figure riconducibili alla cosiddetta “borghesia mafiosa”, costituite, come è noto, anche da imprenditori, professionisti, pubblici funzionari e politici”.

«Le indagini della Dda di Milano hanno consentito di accertare il definitivo radicamento della ‘ndrangheta in Lombardia – ha detto – ma anche di contrastarla efficacemente perseguendo centinaia di persone affiliate. Le indagini svolte hanno quasi sempre riscontrato la presenza di figure riconducibili alla cosiddetta “borghesia mafiosa”, costituita, come è noto, anche da imprenditori, professionisti, pubblici funzionari e politici».

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