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Un seggio elettorale

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CATANZARO – Le prossime elezioni regionali potrebbero portare una particolare novità anche in Calabria: basta seggi all’interno delle scuole. E per farlo i Comuni potranno ricevere finanziamenti destinati proprio a modificare l’organizzazione elettorale.

In questa direzione, i deputati Vittoria Casa, presidente della Commissione cultura e istruzione, e Giuseppe Brescia, presidente della Commissione affari istituzionali, hanno presentato un emendamento al Dl Sostegni bis per prevedere dieci milioni di euro da destinare ai Comuni che, entro il 15 luglio, individueranno sedi alternative agli edifici scolastici da destinare a seggi elettorali. Un investimento cospicuo, se si considera che già con il primo decreto sostegni erano stati previsti due milioni di euro in questa direzione.

La vicenda riguarda da vicino la Calabria, chiamata al voto nella tornata tra settembre e ottobre, quindi tutti gli enti locali potrebbero voltare pagina e lasciare che le scuole proseguano la loro attività anche nelle giornate elettorali.

Il tema non è da sottovalutare, hanno evidenziato i parlamentari del Movimento 5 Stelle, se si considera che, complessivamente, l’88% dei 61.562 seggi elettorali si trova all’interno di edifici scolastici.

Vittoria Casa non ha dubbi sulla bontà dell’iniziativa: «Solo in Italia l’attività di voto si svolge quasi esclusivamente nelle scuole. Altrove, in Europa e nel mondo, non è così: i seggi si trovano ordinariamente anche in altri tipi d’edificio. Ci stiamo dunque attivando per innescare un meccanismo di cambio di destinazione che cresca nel tempo, che sollevi studenti, studentesse, docenti, dirigenti, personale scolastico dagli inevitabili disagi connessi alle tornate elettorali».

Al ministero dell’Interno è stato chiesto, attraverso un atto di indirizzo, di premiare quei comuni che liberano dalle elezioni le scuole con un più alto numero di studenti.

L’obiettivo è quello di premiare il numero di sezioni trasferite in una sede extra scolastica e il numero di studenti che grazie al trasferimento beneficeranno della mancata sospensione dell’attività didattica: se per esempio un comune trasferirà 15 sezioni che interessano 550 studenti, riceverà un contributo pari a 30200 euro.

le Prefetture faranno da tramite per la partecipazione dei Comuni alla richiesta di fondi, mentre anche l’Anci ha assicurato la propria collaborazione.

«Lavoriamo da mesi su questa innovazione – ha spiegato il presidente della Commissione Affari Costituzionali Giuseppe Brescia – e ora ci aspettiamo il massimo impegno dai Comuni. Serve un atto d’amore dei sindaci per la propria comunità e per i ragazzi e le ragazze. Non si può dire “non si può fare”. Il cambiamento deve partire dal basso ed è accompagnato dal governo e dal Parlamento con una attenzione inedita. E’ il primo passo di un percorso che dovrà coinvolgere tutti i Comuni d’Italia alle prossime politiche».

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