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Il luogo dell'omicidio di Gregorio Mezzatesta

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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Secondo ergastolo definitivo per Marco Gallo, 37 anni, di Lamezia (su quattro omicidi che gli vengono contestati, tra cui quello dell’avvocato Francesco Pagliuso, oltre a due condanne in primo grado a 30 anni per un altro omicidio e a 15 anni per associazione mafiosa). La Cassazione, infatti, ha confermato l’ergastolo per Gallo, perito elettrotecnico, passato da insospettabile killer a killer seriale fino a luglio del 2017 quando è finito in carcere per uno dei quattro omicidi consumatisi fra il 2015 e 2017 di cui è accusato (oltre che di un tentato omicidio).

II secondo ergastolo definitivo è stato inflitto a Gallo per l’omicidio del dipendente delle ferrovie della Calabria Gregorio Mezzatesta, di Soveria Mannelli, freddato da cinque colpi di pistola nella sua auto in sosta davanti la sede delle Ferrovie della Calabria di Catanzaro. A incastrare Gallo le immagini delle telecamere di videosorveglianza che hanno immortalato il tragitto della moto usata dal killer per seguire la vittima da Soveria Mannelli fino a Catanzaro la mattina del 24 giugno 2017. Per questo omicidio l’ergastolo al killer di Mezzatesta in primo grado fu inflitto a luglio 2021, poi la conferma del carcere a vita in appello a marzo 2023 (oltre al risarcimento delle parti civili, moglie e figlie della vittima) e ora la sentenza definitiva della Cassazione.

Per il delitto del dipendente delle Ferrovie della Calabria, Gallo fu poi individuato dai carabinieri grazie al «pedinamento elettronico» in cui si ricostruì il tragitto della moto del killer – che seguì la vittima – fino a San Pietro Apostolo e successivamente a Tiriolo dove la moto con a bordo il killer iniziava il pedinamento all’auto con a bordo la vittima fino in via Milano a Catanzaro luogo del delitto. Gallo sarebbe giunto (secondo quanto emerso dalle analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza) con la sua auto proveniente da Sambiase in via Indipendenza di Nicastro (dove aveva la disponibilità di un garage) la mattina dell’omicidio alle 5.14. Da qui il «pedinamento elettronico» fino al luogo del delitto che incastrò Gallo. Dalle immagini delle telecamere poi si nota in uscita da via Indipendenza una moto Enduro che risultava compatibile, anche per l’abbigliamento del suo conducente, con quella utilizzata dal killer la mattina dell’omicidio di via Milano a Catanzaro. Quindi l’imprevisto guasto della moto che costringeva il killer, sulla strada del ritorno, ad abbandonare la moto proseguendo a piedi fino a togliersi il casco. Da qui l’individuazione e l’arresto di Gallo (luglio 2017) quando i carabinieri lo arrestarono a Falerna. Mezzatesta sarebbe stato ucciso per una vendetta trasversale in quanto fratello di Domenico, condannato a 20 anni per il duplice delitto del bar del Reventino di Decollatura avvenuto a gennaio 2013 quando Domenico Mezzatesta (con il concorso del figlio Giovanni) uccise i due giovani lametini Francesco Iannazzo e Giovanni Vescio.

Gli omicidi di Gregorio Mezzatesta e dell’avvocato Francesco Pagliuso sarebbero collegati fra loro e rientranti in una faida fra Domenico Mezzatesta e gli Scalise (Pagliuso avrebbe pagato con la vita i contrasti fra i gruppi dei Mezzatesta e degli Scalise e anche la difesa al processo di Domenico e Giovanni Mezzatesta). Gregorio Mezzatesta, era un amico dell’avvocato Pagliuso e i due omicidi farebbero parte di una spirale che si è dipanata partendo dal duplice omicidio Vescio – Iannazzo uccisi all’interno del bar del Reventino di Decollatura da Domenico Mezzatesta (fratello di Gregorio, che per gli inquirenti pagò con la vita le colpe del fratello) passando poi per gli omicidi di Daniele Scalise e Luigi Aiello.

Gallo, a novembre 2022, solo per uno dei quattro omicidi seriali di cui è accusato (quello dell’imprenditore edile di Lamezia, Domenico Maria Gigliotti, ucciso e bruciato a gennaio del 2015), ha evitato l’ergastolo essendo stato condannato in primo grado dal gup di Lamezia con l’abbreviato a 30 anni di carcere. Gallo in primo grado è stato condannato all’ergastolo anche per l’omicidio dell’avvocato Francesco Pagliuso (il processo d’appello è in dirittura d’arrivo), freddato in auto nella tarda serata del 9 agosto 2016 nel giardino della sua abitazione di via Marconi a Lamezia. Allo stesso Gallo, è stato confermato l’ergastolo (luglio 2023) dalla Cassazione anche per l’omicidio del fruttivendolo Francesco Berlingieri di gennaio 2017. Ma oltre che per quattro omicidi Gallo è accusato anche del tentato omicidio di Renato Berlingieri, 47 anni, verificatosi la sera del 22 febbraio 2017 in via Cerasuolo, un mese dopo l’omicidio del fruttivendolo per il quale la moglie di Gallo, Federia Guerrise, è stata condannata definitivamente a 15 anni per aver dato il via al marito all’azione di morte.

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