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Nicola Gratteri

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CATANZARO – “Mai più stragi”. All’insegna di questo slogan il Terzo Settore si mobilita a sostegno del procuratore distrettuale antimafia di Catanzaro, Nicola Gratteri, e di quanti hanno perso o rischiano la vita a causa delle organizzazioni criminali. Il primo passo è stato il flashmob del 23 maggio scorso in piazza Santi Apostoli a Roma.

L’appuntamento stavolta è a Milano, centro nevralgico della mafia d’affari, la città in cui comanda la ‘ndrangheta, per parafrasare il titolo di un noto libro, insomma un luogo significativo, dove una grande manifestazione è in programma il prossimo 5 luglio, alle 19, davanti alla Stazione centrale.

Le adesioni crescono di giorno in giorno. Ne parliamo con Vincenzo Linarello, presidente del consorzio Goel, uno degli animatori di questa iniziativa che nasce in seguito alla scoperta, fatta nello scorso maggio, del progetto di attentato della criminalità organizzata nei confronti del procuratore di Catanzaro. Una nuova minaccia alla vita del magistrato, impegnato in prima linea contro la ‘ndrangheta, che peraltro è balzata all’attenzione mediatica quasi contestualmente alla sua mancata nomina a procuratore nazionale antimafia.

Presidente Linarello, perché questa iniziativa e perché la scelta caduta su Milano?

«Abbiamo avuto sentore che questa recente vicenda del progetto di attentato a Gratteri sia più seria rispetto alle altre analoghe che erano emerse in questi anni. Altrimenti non sarebbe stata triplicata la scorta con l’utilizzo di reparti e speciali e attrezzature più sofisticate. La mancata nomina a procuratore nazionale antimafia ha aggravato la situazione. La ‘ndrangheta ha preso atto di una delegittimazione. Ecco perché ci stiamo mobilitando. Il 23 maggio, con il flash mob a Roma, è stato l’avvio di un processo di aggregazione di sigle a livello nazionale. Volevamo evitare che la cosa rimanesse calabrese, come spesso accade. Si sono aggiunte al Terzo Settore le Acli, Legambiente, Slow food, aderiscono i sindacati, si sta creando un gruppo promotore a livello nazionale. E perché non rimanesse soltanto una questione calabrese abbiamo scelto Milano, la città più infiltrata dalla ‘ndrangheta, il capoluogo della regione in cui la ‘ndrangheta fa più soldi e dove sta reinvestendo i proventi illeciti rilevando imprese in difficoltà, una tendenza che si è accentuata dopo la pandemia».

Che messaggio si vuole lanciare con questa manifestazione?

«Il 5 luglio sarà una manifestazione nazionale in cui vogliamo dire, in modo forte e chiaro, che Gratteri e la sua scorta non si toccano. Non a caso il titolo della manifestazione è “Non più stragi”. Sarà una manifestazione in cui si vuole porre la ‘ndrangheta come emergenza nazionale. Per come la conosciamo, la ‘ndrangheta tende a non compiere attentati eclatanti che possano attirare l’attenzione delle forze dell’ordine e della magistratura, e non è immaginabile che all’interno della ‘ndrangheta siano tutti d’accordo con questo progetto dei narcos. Gratteri operando per decenni nel Reggino, il territorio in cui la ‘ndrangheta è più forte, ha diretto attività investigative che hanno portato a condanne per secoli e secoli. Per cui la ‘ndrangheta ha messo in conto da tempo che con un magistrato così capace bisogna fare i conti. Ora che questo progetto emerge è presumibile pensare che non tutti siano d’accordo all’interno della ‘ndrangheta, per cui occorre creare una reazione forte prima che il progetto di strage sia messo in campo. Chi vuole colpire Gratteri si vedrà disturbato in una delle piazze più importanti dal punto di vista economico per la ‘ndrangheta».

Le adesioni stanno crescendo?

«L’elenco cresce di giorno in giorno. Fino a ieri avevano aderito Acli, ActionAid, Comitato Addiopizzo , Addiopizzo Travel, Agapanto Aps Roma, Movimento Agenda Rossa, Aitr (Associazione italiana turismo responsabile, Altromercato, Andiamo Avanti , Arci Servizio Civile Calabria, Assifero, Caritas Ambrosiana, Casa internazionale delle donne, Crisi come opportunità, Centro per l’Autonomia Cooperativa Sociale, Centro studi rossanese “Vittorio Bachelet”, comitato #versoil23maggio, Cgil Calabria, Cies Onlus, Cisl Calabria, Cisl Lombardia, Cnca Lombardia, Cnca Nazionale, Comitato don Peppe Diana, Consulta nazionale antiusura Giovanni Paolo II, Fondazione Corte delle madri, E.V.A. Cooperativa Sociale , Confcooperative Federsolidarietà, Fict (Federazione italiana comunità terapeutiche, Forum Terzo Settore Calabria, Forum Terzo Settore Città Di Milano, Gaiaitalia puntocom edizioni, Goel gruppo cooperativo , Gruppo Eventi, Human Foundation, Il Quinto Ampliamento, Laboratorio Ricerche & Studi Vesuviano. Legambiente, Libera Milano Contro Le Mafie, Movimento M24A Equità Territoriale, consorzio cooperativo Nausica, Next Nuova Economia per Tutti, Nuova Cooperazione Organizzata, Nco Pastorale per i problemi sociali e il lavoro Calabria, Plef, Progetto Policoro Calabria, Comunità Progetto Sud, Rete Recovery Sud, Fondazione San Bernardino, Slow Food Italia, Studio Panzarani, Sud 20/40, Terra Dea di San Giorgio a Cremano, Uil nazionale, Unicobas, Wiki Mafia. Ma ogni giorno l’elenco si ingrossa».

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