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Continua a salire la curva del contagio da coronavirus in Calabria, così come persiste la confusione generata dai bollettini pubblicati quotidianamente sulla diffusione del virus.

Nel rapporto di ieri vengono segnalati 10 nuovi casi e compare per la prima volta la figura del soggetto “autoctono”. «Dei quattro casi rilevati dal laboratorio dell’AO di Cosenza – rende noto la Regione – tre sono di fuori regione e uno è autoctono. Dei cinque casi rilevati dall’AO di Catanzaro, tre provengono dal CARA e 2 sono autoctoni. Il caso positivo rilevato a Reggio Calabria è un autoctono». A Ferragosto, dunque, il totale delle persone entrate in contatto con il virus è pari a 1.345. Uno dei pochi dati che coincide con il rapporto del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità.

Della bizzarra difformità tra i numeri contenuti nei bollettini regionali e nazionali ci eravamo già occupati lo scorso 10 luglio (LEGGI L’ANALISI), ma da allora la situazione è addirittura peggiorata. Se i report sono ora allineati per quanto concerne i ricoveri in terapia intensiva (fino a giovedì scorso solo da Roma veniva segnalato un soggetto in rianimazione), le discrepanze nelle altre voci sono aumentate.

I casi attivi per la Regione sono ad oggi 157, con il mistero che avvolge le sorti dei positivi fatti rientrare nella categoria “Altra Regione o Stato Estero” di cui non si conosce l’attuale collocazione (decine di migranti sono stati trasferiti a Roma) né lo stato di salute. Nella tabella del Ministero gli attualmente positivi sono invece 143.

Stessa differenza riscontrata nel bilancio dei guariti: 1.091 nel bollettino regionale, 1.105 in quello nazionale. I soggetti positivi in isolamento domiciliare per Catanzaro sarebbero 149 (il condizionale è d’obbligo se si considera che secondo quanto si apprende dal sito regionale RCovid, attualmente aggiornato al 13 agosto, tutte le persone della categoria “Altra Regione o Stato Estero” sarebbero in quarantena, dove non si sa), mentre per le istituzioni nazionali sono 134.

Meno rilevante, ma parimenti inspiegabile, il divario alla voce ricoveri. Per la Regione sono 7, nei dati diffusi dalla Protezione Civile si legge 8.

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