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A PIU’ di un anno di pandemia, l’andamento dei casi in Calabria è davvero preoccupante. Soprattutto per quelli che sono stati i dati dell’ultimo periodo. Nei mesi di marzo e aprile, infatti, l’impennata dei nuovi contagi è stata notevole e, come dimostra il grafico in basso, è ancora difficile intravedere quando la linea toccherà il suo punto più alto per poi cominciare la discesa.

A incidere sul dato precedente è ovviamente il dato che è stato registrato nelle singole provincie. Si prende qui in esame, a titolo di esempio, l’andamento dei contagi nella provincia di Cosenza. L’aumento dei casi, nello stesso arco temporale di due mesi, ci restituisce una linea molto vicina a una diagonale perfetta.

Un aumento così esponenziale dei casi positivi, ha avuto come logica conseguenza anche i ricoveri. Tornando ad analizzare i dati regionali, l’impennata di questi dati ha avuto uno slancio notevole alla fine del mese di marzo per poi avere, circa alla metà di aprile, un andamento più o meno regolare (grafico in basso).

In tema di ricoveri, però, non può sfuggire il dato delle terapie intensive. In Calabria, dal 7 marzo, non si è mai andati al di sotto dei trenta posti occupati (tranne che per un brevissimo periodo, dal 13 al 17 marzo). Il picco è stato toccato tra il 17 e il 18 aprile (50 posti occupati) per poi iniziare a calare leggermente (grafico in basso).

Tutti i dati e le grafiche di questa pagina sono stati elaborati da Vincenzo Gallo su dati del Ministero della Salute e della Regione Calabria

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