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Fortunato Varone, capo della Prociv regionale

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CATANZARO – Il cambio di passo della campagna vaccinale, il tendenziale allineamento con il resto delle Regioni italiane, la centralizzazione della distribuzione dei vaccini ed il confermato obiettivo di voler vaccinare con prima dose tutti i calabresi che lo vorranno entro la fine di giugno. Tutto questo è accompagnato da un fil rouge che sembra non poter essere sovvertito. AstraZeneca è la vera “disfunzione statistica” della Calabria.

COME ASTRAZENECA INFLUISCE SULLA STATISTICA

Da ormai undici giorni consecutivi, con l’eccezione del festivo della scorsa domenica, la campagna vaccinale procede costantemente con più di 15.000 inoculazioni al giorno, che è l’attuale target minimo richiesto dal piano vaccinale aggiornato del commissario straordinario per l’emergenza, Francesco Figliuolo. Un target che crescerà il prossimo mese, con l’aumento delle forniture. Questo cambio di passo ha consentito alla Calabria di raggiungere l’89,5% delle dosi somministrate, sopravanzando Bolzano, Valle d’Aosta, Sardegna ed appaiandosi al Lazio. Un dato che finalmente è inferiore di soli 3 punti rispetto alla media nazionale. E le statistiche delle inoculazioni sarebbero ancora più elevate in un mondo immaginario, privo di AstraZeneca.

Al tardo pomeriggio di ieri, i dati della Regione parlavano del 99% di dosi Moderna somministrate (75.160 a fronte di 75.700) e del 91% di Pfizer (621.559 a fronte di 683.950 dosi). AstraZeneca si ferma invece al’83%, con i dati sulle consegne ancora da aggiornare. Eppure è il siero che lascia maggiori margini per i richiami, che vengono di regola fissati a 12 settimane. Sono state somministrate solo 173.817 dosi a fronte delle 210.100 ricevute. C’è poi il “quarto incomodo” Johnson&Johnson che è addirittura fermo al 72%, nonostante sia monodose. Va però rilevata quella che ancora è l’esigua fornitura di 15.400 dosi complessive, delle quali 11.047 sono state inoculate. Il problema è generalmente riferito ai vaccini a vettore virale, quelli che sono stati interessati dagli stop precauzionali di Ema.

REGGIO ANCORA UNA VOLTA INDIETRO

Ma non può essere solo il timore delle reazioni avverse a generare queste statistiche. Anche e soprattutto considerato il lavoro certosino dei sanitari nella valutazione anamnestica. Una spiegazione arriva però dai numeri forniti al Quotidiano del Sud da Fortunato Varone, dirigente generale della Protezione Civile regionale, nonché delegato del soggetto attuatore per l’emergenza Covid. «Ad oggi le somministrazioni di AstraZeneca – ha affermato – si assestano a 42019 a Catanzaro, 62034 a Cosenza, 23014 a Crotone, 25836 a Reggio Calabria e 19804 a Vibo Valentia».

I numeri parlano chiaro. Reggio Calabria è ancora in grave ritardo rispetto al resto della Regione. Lo si comprende anche da un mero ragionamento statistico. La provincia di Reggio, con quasi 550.000 abitanti, è la seconda più grande della Calabria ed è tallonata dalla provincia di Crotone, che ha quasi 400.000 abitanti in meno. I numeri assoluti sono implacabili. Le forniture avvengono, in origine, in funzione alla popolazione da vaccinare. Nonostante ciò, da subito si sono create forti disomogeneità provinciali. Basti pensare che, a ieri, l’Asp di Catanzaro aveva in frigorifero solo poco più di 2000 dosi AstraZeneca, con una scorta reale in negativo di oltre 33mila dosi, che saranno quelle necessarie a fare i richiami. Considerati i ritmi tenuti quotidianamente dall’Hub di Lido, le dosi saranno smaltiti nel giro di 3 o 4 giorni al massimo.

LA SVOLTA DELL’ACCENTRAMENTO

Su questo, però, potrebbe cambiare molto in considerazione della scelta della Regione di centralizzare la distribuzione dei vaccini, rivendicata da Varone. «Abbiamo deciso di centralizzare – ha spiegato – proprio per evitare questi problemi. Le farmacie sono soltanto centri di stoccaggio. La distribuzione viene ora gestita interamente dalla Protezione Civile. In funzione di ciò, circa 3000 dosi di AstraZeneca e circa 1000 dosi di Johnson&Johnson sono state trasferite da Reggio a Cosenza».

La logica è chiara. Dare maggiori dosi a chi vaccina di più. Un po’ come auspicato da settimane anche dal commissario Figliuolo. E sembra che anche l’Asp del capoluogo abbia richiesto nelle ultime ore di ricevere un “surplus” di dosi AstraZeneca. Varone rassicura anche sulle forniture del siero di Oxford spiegando che, nonostante la mancata proroga del contratto da parte dell’Unione Europea, «continueranno fino a tutto l’anno corrente e quindi tutto quello previsto fino a questa data è confermato. Così come ribadisco l’obiettivo di vaccinare con prima dose tutti i calabresi che lo vorranno entro la fine di giugno».

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