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Il lungomare di Reggio Calabria

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In Calabria, ad oggi, il totale dei tamponi eseguiti sono stati 911859 (+1.561). Le persone risultate positive al Coronavirus sono 68659 (+54) rispetto a ieri. Questi sono i dati giornalieri relativi all’epidemia da Covid-19 comunicati dai Dipartimenti di prevenzione delle Asp della Regione Calabria.

Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti: Catanzaro: casi attivi 445 (25 in reparto, 2 in terapia intensiva, 418 in isolamento domiciliare); casi chiusi 9761 (9619 guariti, 142 deceduti).

Cosenza: casi attivi 5679 (33 in reparto, 4 in terapia intensiva, 5642 in isolamento domiciliare); casi chiusi 17231 (16679 guariti, 552 deceduti).

Crotone: casi attivi 109 (6 in reparto, 0 in terapia intensiva, 103 in isolamento domiciliare); casi chiusi 6438 (6338 guariti, 100 deceduti).

Reggio Calabria: casi attivi 507 (25 in reparto, 5 in terapia intensiva, 477 in isolamento domiciliare); casi chiusi 22498 (22165 guariti, 333 deceduti).

Vibo Valentia: casi attivi 132 (4 in reparto, 0 in terapia intensiva, 128 in isolamento domiciliare); casi chiusi 5411 (5319 guariti, 92 deceduti).

Il totale dei casi di oggi, a Reggio Calabria, è di 3 positivi più 1 migrante sbarcato a Bianco, a Catanzaro 0, a Cosenza 39, a Crotone 3, a Vibo Valentia 8.

Calabria Zona bianca, cosa cambia

Da lunedì 21 giugno, la Calabria, al pari di quasi tutta Italia (fatta eccezione per la Val d’Aosta) entra in zona bianca.

Il presidente ff della Regione Calabria Nino Spirlì ha firmato due ordinanze con cui, rispettivamente, si applicano in Calabria le misure previste per la “zona bianca” dopo l’ordinanza del ministro della Salute del 18 e si prende atto delle disposizioni che definiscono le modalità di rilascio delle Certificazioni verdi digitali.

Dal 21 giugno, “cessa la limitazione oraria degli spostamenti ed è prevista l’anticipazione delle date di riapertura”, rispetto a quelle fissate dai decreti legge 52 e 65, per parchi tematici e di divertimento; piscine coperte; centri benessere e termali; feste private anche conseguenti cerimonie civili e/o religiose all’aperto e al chiuso; fiere, grandi manifestazioni fieristiche, congressi e convegni; eventi sportivi aperti al pubblico che si svolgono al chiuso; sale giochi e scommesse, sale bingo e casinò; centri culturali, centri sociali e centri ricreativi; corsi di formazione.

In relazione alle discoteche si applicano le previsioni di cui all’articolo 5 del decreto legge 52, “fermo restando che le attività di ristorazione e bar sono equiparate a quelle già autorizzate dalla normativa vigente”.

Per le feste dopo le cerimonie c’è la prescrizione che i partecipanti siano muniti di una delle certificazioni verdi.

In vista del “Green Pass” europeo che partirà dal 1 luglio, poi, nell’ordinanza di Spirlì si ribadisce “la necessità del quotidiano aggiornamento delle anagrafi dei soggetti sottoposti a vaccinazione a cura delle Strutture che effettuano il servizio” e si dispone “l’inserimento immediato nel sistema Tessera sanitaria (Certificazioni verdi – Servizi di invio dati tamponi e certificati di guarigione) ovvero, alternativamente previa acquisizione delle credenziali ove non già fornite, nella piattaforma di reportistica regionale ‘monitoring’, dell’esito dei test molecolari o antigenici eseguiti”, a cura dei laboratori pubblici e privati autorizzati abilitate a tali prestazioni.

Stabilito anche “l’obbligo di alimentare tempestivamente il Sistema tessera sanitaria” con i dati relativi alle certificazioni di avvenuta guarigione, a cura delle strutture del Servizio sanitario, dei medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, dei medici Usmaf (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera) e i medici Sasn (Servizi assistenza sanitaria naviganti). I dipartimenti di Prevenzione delle Asp “devono mantenere aggiornata la piattaforma web di sorveglianza integrata casi Covid-19 in Italia dell’Iss, valorizzando tutti i campi delle schede sanitarie, incluso lo stato clinico”.

L’ordinanza dà mandato al delegato del Soggetto attuatore “di definire le ulteriori procedure operative finalizzate all’organizzazione funzionale della gestione dati”. Infine viene precisato, che il possesso e la presentazione di certificazioni vaccinali, e più in generale di certificazioni verdi, non deve sostituire il rispetto delle misure di prevenzione e contrasto del virus.

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