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COSENZA – Tamponi gratis per tutti e in tutte le scuole? Non proprio, e c’è anche da fare i dovuti distinguo. Neanche lì dove si possono effettuare saranno destinati a tutti gli studenti.

A correggere la linea della vicepresidente della Giunta, Giusy Princi, è il segretario regionale della Federazione italiana medici pediatri, Antonio Salvatore Gurnari. Princi il 15 gennaio scorso ha annunciato i test gratuiti e prescritti dai medici «per tutti gli studenti».

La questione, invece «non riguarda assolutamente tutte le scuole e non tutti gli alunni della stessa scuola, scrive Gurnari». Al momento i test non a pagamento sono riferite alle scuole secondarie di primo e secondo grado con prescrizioni.

CHI PUÒ RICHIEDERLO

Al centro ci sono le situazioni che richiedono “autosorveglianza”, vale a dire «tutti i compagni di classe in presenza di un solo caso. In presenza di due casi, solo agli alunni che possono continuare la frequenza delle lezioni in presenza (quelli che hanno avuto la terza dose booster di vaccino o che abbiano fatto la seconda dose da meno di 4 mesi o che siano guariti sempre da meno di 4 mesi). Precisiamo, inoltre, che il test previsto alla fine dei cinque giorni del periodo dell’auto sorveglianza, come anche il test di fine quarantena, oppure il test iniziale in caso di scuole dell’infanzia e scuole primarie, in base alla normativa attuale su richiamata  non sono prescrivibili».

SERVONO ALTRE DISPOSIZIONI

Per consentire l’avvio di test gratuiti a tappeto serve un nuovo intervento della Regione «che, però, aggiungerebbe un carico burocratico enorme ai Pls-Mmg attualmente oberati da decine di certificati di ogni tipo richiesti dalle scuole, spesso non dovuti ma comunque fatti per evitare disagi alle famiglie (certificati per attivazione della Dad, di fine quarantena, di rientro dopo assenza nei casi non in quarantena, di guarigione per green pass) e che finiscono per occupare più di metà del tempo dei colleghi, sottraendolo all’ordinario».

LA SOLUZIONE

Per Gurnari la soluzione è l’«attivazione del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp, che all’insorgenza di un primo caso di  positività in una scuola di ogni ordine e grado, predisporrebbe da subito e già all’interno della scuola l’esecuzione del test a tutti i compagni di classe, snellendo la procedura ed evitando disagi alle famiglie tra scuola, ambulatori, medici per le richieste di tampone (nella maggior parte non dovute), laboratori e farmacie».

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