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Un tampone Covid-19

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Nell’ultima settimana continuano a scendere i nuovi casi Covid in Italia (-21,1%) e i decessi (-18,6). È quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe sui dati della settimana 23 febbraio-1 marzo, dal quale emergono anche i dati incoraggianti della Calabria.

Nello specifico, nella settimana 23 febbraio-1 marzo inoltre in tutte le regioni si rileva una riduzione percentuale dei nuovi casi: dal -2,5% della Calabria al -34,1% della Sardegna.

Scendono a 42 le Province con incidenza superiore a 500 casi per 100.000 abitanti Reggio di Calabria (1.035), Messina (896), Vibo Valentia (860), Lecce (848), Siracusa (814), Fermo (804), Oristano (790), Ascoli Piceno (724), Ragusa (705), Macerata (701), Teramo (700), Palermo (679), Rieti (669), Agrigento (666), Enna (653), Siena (651), Crotone (642), Ancona (641), Bolzano (626), Arezzo (620), L’Aquila (600), Potenza (596), Matera (595), Latina (590), Caltanissetta (586), Terni (586), Campobasso (586), Venezia (585), Foggia (580), Grosseto (578), Chieti (576), Perugia (571), Lucca (568), Trapani (568), Padova (553), Frosinone (552), Roma (539), Livorno (537), Pescara (536), Isernia (533), Sud Sardegna (521) e Taranto (508) (tabella 2).

«I nuovi casi settimanali sono in calo da cinque settimane: rispetto alla settimana precedente si attestano intorno a 275mila, con una riduzione del 21,1% e una media mobile a 7 giorni che scende da 49.875 casi del 22 febbraio a 39.339 il 1° marzo (-18,6%)», precisa Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe.

Si registra un ulteriore calo dei tamponi totali (-12,7%): da 3.303.720 della settimana 16-22 febbraio a 2.885.324 della settimana 23 febbraio-1 marzo 2022. In particolare i tamponi rapidi si sono ridotti del 13,3% (-330.453) e quelli molecolari del 10,7% (-87.943) (figura 5). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività dei tamponi molecolari passa dall’11,1% al 9%, mentre per gli antigenici rapidi dal 10,4% al 9,8%.

I ricoveri in ospedale

Per quanto riguarda i ricoveri in ospedale, il monitoraggio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), aggiornato al 2 marzo 2022 e con quelli del 2 marzo 2021, evidenzia che continua a calare, in Italia, la percentuale di posti letto in area non critica occupati da pazienti Covid. Con un ulteriore -1% in 24 ore torna infatti al 15%, esattamente un anno fa toccava il 31%. L’occupazione delle intensive è invece ferma al 7%, a fronte del 26% che si registrava lo scorso anno.

Nel dettaglio, attualmente, la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti con Covid cresce a livello giornaliero in 4 regioni o province autonome: Molise (all’8%), Pa Trento (6%), Sardegna (14%) e Toscana (10%). E cala in altrettante: Abruzzo (all’7%), Lazio (11%), Marche (8%), Umbria (6%).

Il tasso di occupazione delle intensive è, invece, stabile in 13: Basilicata (4%), Calabria (8%), Campania (6%), Emilia Romagna (7%), Friuli Venezia Giulia (9%), Liguria (8%), Lombardia (5%), Pa Bolzano (1%), Piemonte (6%), Puglia (7%), Sicilia (8%),Valle d’Aosta (9%) e Veneto (5%).

Per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto nei reparti di area medica (detta “non critica”) da parte di pazienti con Covid-19, a livello giornaliero, la percentuale cresce solo in Molise (16%) e Sardegna (20%), mentre scende in 12 regioni: Abruzzo (al 24%), Emilia Romagna (14%), Friuli Venezia Giulia (15%), Lazio (20%), Liguria (18%), Lombardia (9%), Marche (17%), Piemonte (12%), Sicilia (27%), Toscana (15%), Umbria (22%), Valle d’Aosta (11%).

Il tasso è stabile, infine, in 7: Basilicata (25%), Calabria (al 25%), Campania (16%), Pa di Bolzano (14%), Pa Trento (9%), Puglia (20%) e Veneto (9%).

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