X
<
>

Uomini della Guardia di finanza (foto d'archivio)

Condividi:
2 minuti per la lettura

COSENZA – Stato del contenzioso per nulla chiaro, bilanci che ancora non ci sono e scadenze al 31 maggio che probabilmente non saranno rispettate. Nel frattempo, a sette mesi dalla conversione in legge del decreto 146, si va verso l’avvio della collaborazione con la Guardia di finanza per mettere mano alla gestione contabile delle aziende sanitarie, con un riferimento particolare alle Asp di Cosenza e Reggio Calabria, da anni senza un bilancio e al momento in seria difficoltà già soltanto nella quantificazione del contenzioso.

La legge del 21 ottobre scorso prevedeva l’ingresso di cinque ispettori fino a dicembre 2024, uno per azienda, in qualità di collaboratori delle unità operative «deputate al monitoraggio e alla gestione del contenzioso». Otto mesi dopo, agli inizi di maggio, la dirigente del dipartimento salute, Iole Fantozzi, ha inviato comunicazioni ai commissari aziendali per l’avvio della procedura. Un passaggio che Occhiuto, nella nota post tavolo Adduce (che oltretutto dovrebbe aggiornarsi il 18 maggio dopo una sequela di rinvii), aveva messo nero su bianco. Lo scopo è quantificare il debito sanitario entro la fine dell’anno in corso, tempistiche relativamente celeri.

Nel frattempo le Asp sono state chiamate a costituire gruppi di lavoro, costituiti da commissario, direttore amministrativo, responsabili del settore economico finanziario e legale. Una scelta tutta interna per «programmare le attività», in attesa dell’arrivo dei funzionari della Finanza. La situazione non è semplice e sette mesi potrebbero non risultare sufficienti per quantificare il buco, almeno per alcune Asp.

A Cosenza per esempio ci si scontra con una gestione assolutamente fuori scala del problema. Ad aprile 2022 l’Area legale dell’Asp ha trasmesso l’ultimo prospetto sullo stato del contenzioso, ma stando alle verifiche effettuate dalla dirigenza la situazione è estremamente caotica. Nei prospetti risultano «giudizi il cui oggetto non corrisponde al numero di ruolo indicato», mancano dati e spesso i passaggi non sono chiari.

Tutte inesattezze che «possono comportare l’apposizione di dati non veritieri in bilancio, per cui è necessario effettuare una verifica dello stato e dell’esito dei giudizi pendenti e chiusi». La strada potrebbe essere ancora assai in salita.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE