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COSENZA – Trentuno minuti in media per l’arrivo di un’ambulanza dopo una chiamata di soccorso, dieci minuti più del limite consentito e in costante peggioramento dall’inizio della pandemia. Nove minuti in più in media rispetto al 2019, due in più rispetto al 2020.

Il servizio 118 continua a muoversi in negativo, combattendo oltretutto ad armi spuntate, vista la mancanza cronica di medici nei mezzi soccorso. ma gli ultimi casi di cronaca hanno riaperto una ferita enorme, il ritardo di risposta delle ambulanze ha purtroppo conseguenze fatali ed è causato da un insieme di fattori. Il primo è certamente quello delle centrali operative calabresi che si trovano a gestire un nodo cruciale spesso con software obsoleti e poco personale in servizio, il secondo riguarda lo stato dei mezzi di soccorso, spesso obsoleti e con chilometraggi fuori norma e la loro effettiva presenza sul territorio.

IL PROTOCOLLO CON AREU CHE IL TAVOLO ADDUCE NON CONOSCEVA

A marzo di quest’anno la struttura commissariale ha stipulato una convenzione da circa 40mila euro con Areu, l’agenzia regionale Emergenza urgenza della regione Lombardia. Solo che stando al verbale del tavolo Adduce, che certifica il ritardo monstre dei mezzi di soccorso, non era a conoscenza del protocollo. O meglio, il protocollo «non risulta trasmesso al sistema documentale dei piani di rientro (…). Restano, inoltre, in attesa di una relazione che espliciti maggiormente il modello organizzativo del sistema di emergenza-urgenza che la struttura commissariale intende realizzare, nonché chiarimenti riguardo le centrali operative previste a regime e le relative funzioni che andranno ad esplicare. Restano, infine in attesa di aggiornamenti sulle attività in essere per la gestione del servizio di elisoccorso».

Dal canto suo Occhiuto punta tutto sulla centralizzazione tramite azienda zero, in una sola postazione a Catanzaro e una postazione “backup” a Cosenza, il riposizionamento delle varie postazioni, il potenziamento della telemedicina utilizzando i fondi Pnrr (con previsioni di conclusione al 2026). In totale è prevista una sede 112 a Catanzaro, due per il 118 e una a Reggio per il 116-117 con «funzione di assicurare la gestione dei soccorsi». In più la struttura con il compito di gestire tutte le altre con sede a Catanzaro.

NUOVE AMBULANZE? SEI SU NOVE

Anche l’acquisto di nuove ambulanze sembra fermo al palo. Il dca 91 di giugno 2020 disponeva l’acquisto di nove ambulanze per potenziare i servizi di soccorso in emergenza pandemica, delle nove previste ne sono state comprate e collaudate soltanto sei.

NUMERO 112 ENTRO DICEMBRE ED ELISOCCORSO

Stando alla relazione della struttura commissariale inviata ai tecnici di Mef e Salute la previsione è di attivare il servizio 112, il numero unico per le emergenze, entro la fine di questo anno. L’altro problema è l’elisoccorso: al momento si va avanti con una convenzione milionaria scaduta nel 2017 ma tacitamente rinnovata fino ad oggi. La struttura commissariale dice che la nuova gara è in fase di indizione ma la cosa non è affatto nuova: già Cotticelli aveva rassicurato l’Adduce su questo, ma nulla è stato fatto.

EMERGENZA PEDIATRICA, POSTI LETTO CHE NON CI SONO

L’ultimo passaggio riguarda la rete dell’emergenza pediatrica. l’intera riorganizzazione del soccorso passa anche da questo. Ma la funzionalità del sistema è minata dalla carenza di posti letto di terapia intensiva pediatrica. Questo nonostante i posti aggiuntivi fossero ampiamente previsti nel piano di riorganizzazione dei posti letto per l’emergenza Covid, piano sostanzialmente irrealizzato e sul quale il tavolo Adduce ha ribadito un ritardo inaccettabile. Per questo sulla gestione dell’emergenza pediatrica adesso si attende «un dettaglio, chiaro e specifico, dei posti letto da dedicare a tale attività, nonché delle procedure che si intende gestire in questo setting».

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