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COSENZA – I vecchi piani di fabbisogno triennale del personale vanno nel cestino mentre i piani assunzionali relativi al 2022 vanno subito messi in porto. A deciderlo per decreto è la struttura commissariale, che ha modificato i tetti di spesa e dato il tempo massimo di dieci giorni alle Asp e alle aziende ospedaliere di procedere con la ricognizione dei nuovi fabbisogni triennali e il piano assunzioni 2022. Una sferzata che tutti aspettavano, in primis il tavolo Adduce.

In primo luogo Occhiuto chiede alle aziende di mettere nero su bianco il numero “ipotetico” di personale necessario nell’arco di un triennio e poi di scremare i dati nel rispetto del tetto di spesa per i piani assunzionali del 2022.

E qui è la novità maggiore: le aziende potranno utilizzare come riferimento la spesa del quarto trimestre 2021 comprensivo delle spese sostenute per l’emergenza Covid. Un passaggio che garantirebbe una consistente quantità di finanziamenti in più rispetto agli anni scorsi. Anche se, come ribadito in sede di verifica dei piani di rientro la Calabria negli ultimi anni si sono registrate “fortissime criticità in ordine al reclutamento del personale del Servizio sanitario regionale della Regione Calabria e il rilevante depotenziamento degli organici amministrativi”. I tempi, in ogni caso, dovrebbero essere più stretti rispetto ai dieci giorni definiti per decreto.

Già a luglio le aziende erano state convocate per fare il punto sui fabbisogni. Non si parte da zero, quindi. A fine mese scade l’avviso esplorativo sugli specializzandi mentre il presidente-commissario ieri è tornato a parlare dei dottori cubani. «I medici cubani – ha detto – arriveranno in Calabria a fine settembre, faranno dei percorsi di formazione con l’Università di tre settimane e poi entreranno in servizio. Continuiamo a fare i concorsi, stiamo rivedendo anche le regole e preparando un pacchetto di reclutamento con percorsi innovativi che renda più attrattivo lavorare in Calabria».

OCCHIUTO E IL DEBITO CHE NON C’È

L’altro aspetto affrontato ieri da Occhiuto riguarda la ricognizione del debito delle aziende (comprese le Asp di Cosenza e Reggio che non presentano bilanci da anni) grazie ad un protocollo con la Guardia di finanza. Se alcune stime prudenziali indicano circa 3 miliardi di buco “nascosto” per il presidente-commissario il debito «non c’è». O meglio: «La Guardia di finanza ci ha restituito la bozza di convenzione – ha detto – entro fine anno accerteremo l’entità del debito e sono convinto che, all’esito, si capirà che non c’è. Riconciliando i conti del tesoriere con i pagamenti alle cliniche, si potrà verificare che i crediti sono pagati più volte e che i creditori sono debitori».

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