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La sepoltura del piccolo Alì

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Ha un nome adesso il piccolo Alì, identificato il bimbo di tre anni morto nella strage di migranti di Cutro e assurto a simbolo della tragedia


CROTONE – Proprio il giorno della vigilia del primo anniversario della strage dei migranti di Steccato di Cutro ed il giorno in cui il comune di Crotone gli ha dedicato un giardino, è stato identificato il bimbo che è diventato un simbolo della tragedia.

Finora la sua bara era indicata con un codice alfanumerico, Kr16M0. Ma da ieri ha un nome, perché riconosciuto dal padre. Si chiama Mohammed Sina Hoseyni, aveva solo tre anni era di nazionalità afgana e viaggiava con la mamma e la sorella.

Madre e sorella che sono morte anch’esse nel naufragio della “Summer Love”, il caicco che si è schiantato a poche decine di metri dalla spiaggia di Steccato. Loro sono state seppellite in Germania. Il bimbo, invece, è nel cimitero di Crotone, su richiesta del sindaco Vincenzo Voce.

STRAGE DI CUTRO, IDENTIFICATO IL PICCOLO ALÌ

«Ho tenuto – disse all’epoca il primo cittadino crotonese – che fosse sepolto qui, perché Alì sarà il bambino di tutti i crotonesi». E così effettivamente è stato, con continui omaggi floreali sulla tomba del piccolo e un ricordo che non è mai affievolito. Proprio a lui, come detto, che il comune di Crotone ha dedicato il giardino in via Miscello da Ripe. A lui che aveva particolarmente colpito la comunità crotonese per la sua giovanissima età.

E la sua bara bianca, ospitata come le altre nel Palamilone nei giorni successivi al tragico sbarco, ha avuto la maggiore attenzione. Divenendo, appunto, un simbolo di questa tragedia che è andata ben oltre i confini nazionali. E la sigla che ha contrassegnato la sua piccola bara ha ispirato molteplici opere letterarie ed artistiche, per narrare la storia di un bimbo senza nome. Adesso Kr16M0 il nome ed un volto ce l’ha, anche se per molti resterà sempre il piccolo Alì.

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