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Il tribunale di Crotone

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ROCCABERNARDA (CROTONE) – Una sfilza di ipotesi di reato a carico di un imprenditore crotonese residente a Roccabernarda costituisce l’esito finale dell’attività di indagine svolta dai carabinieri della stazione che hanno denunciato l’imprenditore 44enne per abusivismo edilizio, attività di gestione di rifiuti non autorizzata, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, e truffa, oltre che per omessa denuncia di materie esplodenti, e unitamente ad un dipendente dell’ufficio tecnico del Comune di Roccabernarda per falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative.

In sostanza i militari della Stazione di Roccabernarda, comandati dal maresciallo Gabriele Vinci, hanno riscontrato che lo stabile nel quale l’imprenditore svolgeva la propria attività non solo era stato costruito in difformità alle norme edilizie, ma per lo stesso immobile l’imprenditore, dopo aver già riportato la medesima condanna quasi dieci anni fa, non aveva ancora mai ottemperato all’ordine di distruzione emesso sia dal Comune di Roccabernarda che dal Tribunale di Crotone con sentenza. L’imprenditore, al contrario, aveva ultimato, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i lavori edili ed avviato un’attività di revisioni autoveicoli, grazie ad un’autodichiarazione ritenuto mendace ed una falso certificato di agibilità.

Tra le documentazioni esibite ai Militari dell’Arma, infatti, c’era la presenza di un certificato di agibilità che dalle verifiche svolte, risultava inesistente presso gli Uffici del Comune di Roccabernarda, nonostante lo stesso recasse timbro e firma del responsabile dell’ufficio in originale, e come inesistenti agli atti risultavano, inoltre, i documenti necessari all’iter per la il rilascio del certificato.

Dai controlli eseguiti, tali materiali risultavano da smaltire ma, dalla documentazione esibita, l’ultima operazione in merito risaliva al 2014, facendo sì che venisse acclarata l’ipotesi di reato di attività di gestione dei rifiuti non autorizzata. In ultimo, l’imprenditore, durante la perquisizione domiciliare svolta presso la propria abitazione, è stato trovato in possesso di 20 cartucce a pallini cal.12 illegalmente detenute in quanto l’uomo, privo di porto d’armi, era in possesso unicamente di un nullaosta della Questura di Crotone che lo autorizzava a detenere esclusivamente un fucile da caccia Beretta cal. 12, ereditato dal defunto padre. L’arma veniva, pertanto, ritirata cautelativamente per impedire un eventuale uso improprio, unitamente al munizionamento rinvenuto posto sotto sequestro, per il quale la persona veniva deferita alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone per omessa denuncia di materie esplodenti.

Per tale motivo è stato anche denunciato a piede libero per falsità ideologica commessa da Pubblico Ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative anche lo stesso dipendente comunale che aveva apposto la propria firma sul documento. A conclusione delle attività svolte, quindi, il Comando Stazione Carabinieri di Roccabernarda deferiva l’imprenditore anche per truffa aggravata ai danni dello Stato, per aver dichiarato falsamente nell’autocertificazione diretta all’Amministrazione Provinciale, quale ente preposto al rilascio della licenza per eseguire revisioni ai veicoli, di essere in possesso dei requisiti morali e civili, ovvero il non aver mai riportato condanne penali, inducendo in errore il Responsabile dello stesso Ente. Come se non bastasse, sul retro del fabbricato, i Carabinieri hanno trovato pneumatici accatastati per una quantità di circa 16 metri cubi, all’aperto e a diretto contatto con il suolo.

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