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La casa distrutta dalle fiamme dove viveva la famiglia Fraietta

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La famiglia Fraietta era originaria del Crotonese. Sopravvive solo la moglie, dimessa dall’ospedale dopo pochi giorni

GENOVA – Non ce l’ha fatta Alessio Fraietta, il papà del piccolo Giuseppe, il bimbo di sei anni, che era stato lanciato dalla finestra della sua abitazione di Casella in fiamme. L’uomo, 47 anni e originario di Verzino (Crotone), è morto nella notte dopo quasi un mese di agonia all’ospedale Galliera.

Il 22 aprile scorso aveva tentato di salvare il figlio lanciandolo dalla finestra dell’appartamento dove vivevano verso le prime persone che erano accorse per tentare di prestare soccorso alla famiglia (LEGGI LA NOTIZIA).

Il loro appartamento era stato avvolto dalle fiamme, altissime che – raccontano i testimoni – si vedevano da lontano «spaventose». Alessio Fraietta e la moglie Enza si sono trovati al secondo piano della casa, l’aria che si faceva sempre più irrespirabile, le fiamme sempre più minacciose: quindi la decisione unanime di buttarsi dalla finestra. Prima avevano lanciato il bambino verso alcuni vicini di casa: ma il piccolo aveva rimbalzato sulla coperta tesa per salvarlo ed era caduto a terra battendo la testa. Per lui, trasferito all’ospedale Gaslini di Genova c’era stato poco da fare: ricoverato per trauma cranico ed edema cerebrale, era morto poco dopo.

La madre aveva poi autorizzato la donazione degli organi. Con loro si era lanciata dalla anche la madre, Enza Sansone: la donna, oggi, è fuori pericolo, la sua caduta era stata attutita dai fili per stendere il bucato e, dopo un breve ricovero per intossicazione e ferite alle gambe, era stata dimessa.

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