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CROTONE – «Il Crotone domenica (2 settembre, ndr) giocherà nel suo stadio sotto la mia piena responsabilità». Lo ha detto il sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, nel corso di una conferenza stampa durante la quale, insieme alla giunta comunale, ha reso note le iniziative per garantire che le gare possano giocarsi allo Scida.  Lo stadio non ha l’agibilità per la mancata autorizzazione della Soprintendenza all’uso delle strutture amovibili con le quali era stato ampliato nel 2016 per la Serie A.

Negli ultimi giorni si sono mobilitati i tifosi rossoblu che si sono fatti promotori di una petizione (LEGGI LA NOTIZIA).

Crotone-Foggia, dunque, si giocherà allo Scida grazie ad una particolare ordinanza studiata dagli uffici comunali: «Stiamo preparando un’ordinanza per motivi di ordine pubblico – ha detto Pugliese -. Però, non si può reiterare». Per le successive gare, il Comune ha preparato un piano B per ovviare al problema spogliatoi che si trovano nella parte bassa delle strutture amovibili:  «Abbiamo già pronto – ha detto Pugliese – un progetto comprensivo anche di cronoprogramma per risistemare gli spogliatoi nella vecchia struttura come era prima». «Questo – ha proseguito il sindaco – ci permetterà di uscire dall’empasse della  Soprintendenza perché a quel punto utilizziamo aree che non hanno bisogno di autorizzazione. Certo, ci vorranno almeno 112 giorni e per  questo abbiamo chiesto al ministero ed alla Soprintendenza un’autorizzazione provvisoria nelle more dei lavori per risistemare i vecchi spogliatoi.  Pensiamo di approfittare anche della pausa del campionato (si tornerà a giocare allo Scida il 23 settembre, Crotone-Hellas Verona). In questo lasso di tempo speriamo di avere le autorizzazioni per utilizzare l’impianto finché non verranno realizzati gli spogliatoi nella parte esistente dello stadio». Pugliese ha comunque ribadito che il Comune sta  portando avanti, come approvato dalla giunta il 25 luglio scorso, un’azione legale contro la revoca dell’autorizzazione della Soprintendenza. «Abbiamo dato mandato agli avvocati del Comune – ha detto – di avviare iniziative giudiziarie finalizzate ad impugnare l’atto di diffida del soprintendente Pagano del 17 luglio e chiedere la sospensiva della revoca della Soprintendenza. Abbiamo fermissima intenzione di realizzare lo stadio nuovo attraverso un Project financing e per questo abbiamo già avviato iter per una manifestazione di evidenza pubblica per trovare le aree, non soggetto ad alcun vincolo, per realizzare il nuovo impianto sportivo». Il sindaco ha anche rivelato che sulla vicenda è stato chiesto un incontro al ministero dei Beni culturali, «ma ancora non ci è stata data risposta».

La replica del Ministero

«In merito alla vicenda dello stadio Ezio Scida di Crotone, le strutture tecniche del Mibac precisano che, a differenza di quanto riportato su alcuni organi di stampa e da quanto affermato dall’amministrazione comunale, non risultano pervenute richieste formali da parte del Comune di Crotone per l’avvio dell’iter di una  nuova autorizzazione per la sistemazione degli spogliatoi e dei servizi nella vecchia struttura dello stadio».  «In ultimo – fa sapere ancora il Mibac – si precisa che, l’autorizzazione rilasciata dalla competente Soprintendenza il 19 luglio 2016 aveva carattere provvisorio, non prevedendo ulteriori proroghe e indicando, infatti, quello del biennio come termine perentorio. Pertanto la rimozione delle strutture è ancora oggetto di diffida non adempiuta».

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