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CROTONE – Ergastolo. E’ la pena inflitta dalla Corte d’assise di Catanzaro a Salvatore Gerace, il 58enne pluripregiudicato accusato di aver ucciso a sangue freddo il diciottenne Giuseppe Parretta, il 13 gennaio 2018, nella sede dell’associazione “Libere donne” presieduta dalla madre della vittima, Katia Villirillo, che si era là trasferita temporaneamente con i figli, tra i quali due minorenni, davanti ai quali si materializzò una scena tremenda.

E’ stata accolta la richiesta del pm Ines Bellesi, che ha proseguito in aula l’ottimo lavoro iniziato dal pm Alfredo Manca, che blindò gli indizi a carico dell’imputato giustapponendo gli elementi raccolti dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura che stridono con la versione fornita anche ieri in aula dall’imputato, che ha reso ancora una volta dichiarazioni spontanee sostenendo la tesi della legittima difesa, mentre il suo avvocato, Antonio Pucci, ha parlato di omicidio preterintenzionale.

Alla richiesta del pm si erano associati gli avvocati di parte civile, Emanuele Procopio e Jessica Tassone per i familiari della vittima e Mario Nigro per il Comune; l’avvocato Nigro, in particolare, ha chiesto simbolicamente il risarcimento di dieci milioni di euro da devolvere ad attività in favore di minori in difficoltà. La Corte d’Assise ha escluso le aggravanti della crudeltà e dei futili motivi e ha disposto contestualmente il risarcimento dei danni da quantificare in separata sede.

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