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CROTONE – Colpo alla cosca “Bagnato” di Roccabernarda. I militari della Compagnia Carabinieri di Petilia Policastro e dell’Aliquota Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta di questa Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di tre indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, invasione di terreni, falsità ideologica e materiale, trasferimento fraudolento di valori e danneggiamenti aggravati dal metodo mafioso.

Si è proceduto all’esecuzione delle misure cautelari personali, al sequestro preventivo di 104 terreni agricoli, 5 immobili e un veicolo per un valore complessivo di circa 1 milione di euro. Il provvedimento trae origine da un’attività investigativa, diretta e coordinata dal Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, sull’operatività della cosca di ‘ndrangheta “Bagnato” di Roccabernarda, con particolare riferimento all’impossessamento illecito avvenuto dal 2005 al 2017, da parte del capo cosca Bagnato Antonio Santo, di numerosi terreni agricoli, situati nel comune di Roccabernarda.

Gli elementi raccolti nel corso delle indagini hanno consentito di documentare l’operatività della cosca “Bagnato” nel territorio del comune di Roccabernarda, documentare il modus operandi utilizzato dai componenti della cosca per raggiungere l’impossessamento dei terreni e quindi l’intestazione degli stessi, che prevedeva dapprima degli approcci anche violenti ed intimidatori con i proprietari e, successivamente, sfruttando la collaborazione di professionisti, l’effettuazione dei passaggi burocratici mediante falsi testamenti o false dichiarazioni di usucapione contenute in atti di donazione.

Sono emersi inoltre, sulla base delle dichiarazioni delle vittime ascoltate dai carabinieri, molti episodi estorsivi portati a termine dalla cosca al fine di appropriarsi illecitamente dei terreni agricoli.

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