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Luigi Bonaventura

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CROTONE – Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima Ter), accoglie la domanda cautelare di Paola Emmolo, moglie del collaboratore di giustizia Luigi Bonaventura, e per l’effetto sospende la delibera della Commissione Centrale emessa in data 1 giugno scorso e ridà il sistema di protezione alla famiglia. Rinvia per la trattazione di merito del ricorso all’udienza pubblica del 7 giugno 2022.

I magistrati Francesco Arzillo, presidente, Vincenzo Blanda, consigliere, estensore, Raffaello Scarpato, referendario, hanno ritenuto che sussistono ai presupposti per la concessione dell’invocata misura cautelare sotto il profilo del periculum in mora, tenuto conto di quanto riferito dalla Direzione nazionale antimafia nella nota del 28 aprile scorso, secondo cui «il patrimonio conoscitivo del collaboratore di giustizia (congiunto dei ricorrenti) continua ad essere utilizzato nei procedimenti penali in corso che riguardano pericolose organizzazioni criminali».

Per gli stessi magistrati, poi, è «immutata l’attualità e la gravità del pericolo a cui i familiari… sono esposti in forza della sua scelta collaborativa», esprimendo in conclusione parere favorevole alla proroga del programma speciale di protezione in favore dei predetti familiari (parere a sua volta condiviso dalla competente procura della Repubblica).

Il ricorso era stato proposto da Paola Emmolo in proprio e in qualità di esercente la potestà sul minore Syria Bonaventura Syria, Salvatore Bonaventura, Carmela Carroccio, Giorgio Emmolo, Carmelo Emmolo, rappresentati e difesi dall’avvocato Enrico Morcavallo.

Nel provvedimento si legge anche che «dagli atti depositati in giudizio, non può ricavarsi in modo univoco che la consorte del collaboratore abbia rifiutato il trasferimento per motivi di sicurezza presso una diversa località, in quanto sembra aver assunto piuttosto un atteggiamento interlocutorio con il quale si riservava di comunicare le proprie intenzioni alle autorità preposte dopo essersi consultata con i familiari».

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