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Mariella Tamborrino

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CROTONE – La Corte d’assise d’appello di Catanzaro ha confermato la sentenza di non luogo a procedere emessa in primo grado dal Gup di Crotone nei confronti di Michele Cavallo, di 38 anni, accusato di omicidio volontario, sequestro di persona e violenza privata ai danni di Mariella Tamborrino, di 35 anni.

La donna, che era un avvocato e aveva una relazione sentimentale con Cavallo, morì il primo settembre del 2012 precipitando dal quinto piano di un palazzo nel centro di Crotone.

In un primo momento, la Procura della Repubblica di Crotone aveva contestato a Cavallo soltanto il reato di istigazione al suicidio. Nel corso dell’udienza preliminare, svoltasi il 25 febbraio del 2019, il pubblico ministero, Luisiana Di Vittorio, aveva riformulato il capo d’imputazione, contestando a Cavallo l’omicidio volontario e chiedendone il rinvio a giudizio per questo specifico reato.

Il Gup, Abigail Mellace, aveva rigettato la richiesta di processo per Cavallo, prosciogliendolo perché il fatto non sussiste. La Procura di Crotone aveva poi presentato appello, chiedendo l’annullamento della sentenza emessa dal Gup.

Nel processo celebratosi davanti alla Corte d’assise d’appello di Catanzaro il Procuratore generale ha chiesto il rigetto del ricorso del Pubblico ministero di Crotone, riconoscendo la correttezza della sentenza di non luogo a procedere emessa dal Gup in primo grado nei confronti di Cavallo. Michele Cavallo, in tutti i gradi del processo, é stato difeso dagli avvocati Franco e Paolo Sammarco e Anna Spada.

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