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Davide Ferrerio

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CROTONE – La polizia di Stato ha arrestato a Crotone due persone, una donna, A.P., di 41 anni, che è stata condotta in carcere, e la figlia, M.A. di 17, portata in una casa protetta, nell’ambito delle indagini sull’aggressione ai danni di Davide Ferrerio, il ventenne bolognese in stato di coma dopo avere subito un’aggressione a Crotone lo scorso 11 agosto e che è ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Maggiore del capoluogo emiliano.

Le due donne, accusate di concorso anomalo in tentato omicidio, sono gravemente indiziate di aver fornito un contributo attivo e consapevole all’aggressione subita dal giovane.

Alla base dell’aggressione, per la quale Nicolò Passalacqua si trova in carcere con l’accusa di tentato omicidio, ci fu uno scambio di persona. Le indagini della Squadra mobile di Crotone hanno consentito di fare piena luce sull’episodio.

Dall’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza e dei cellulari delle persone coinvolte nella vicenda, oltre che dalle deposizioni delle persone informate sui fatti, è emerso, infatti, che Davide Ferrerio e la persona che lo ha aggredito a Crotone non si conoscevano neppure e che Passalacqua aveva incontrato causalmente il ventenne, colpendolo poi ripetutamente con una serie di pugni, ritenendo erroneamente che fosse lui la persona che, tramite social, aveva dato poco prima appuntamento alla ragazza cui era interessato e che è stata arrestata oggi insieme alla madre.

Davide Ferrerio è diventato così la vittima incolpevole di un errore di persona provocato da chi aveva realmente dato appuntamento alla ragazza e che ha fatto in modo che la reazione di Passalacqua venisse messa in atto ai danni del ventenne bolognese e non contro di lui.

Giuseppina Orlando, la madre di Davide Ferrerio, aveva scritto nei giorni scorsi al neoministro della Giustizia Carlo Nordio. La donna aveva chiesto, in particolare, al Ministro che, oltre a Nicolò Passalacqua, responsabile del pestaggio, arrestato con l’accusa di tentato omicidio ed attualmente in carcere, venisse indagato, per concorso in tentato omicidio, anche il 31enne, vero obiettivo dell’aggressione, che da qualche tempo aveva rivolto le sue attenzioni alla fidanzata di Passalacqua.

«La Procura ha accolto la richiesta degli avvocati della difesa che hanno prodotto una memoria per sottolineare come le due donne fossero responsabili del tentato omicidio quanto il Passalacqua». È quanto si afferma in una nota diffusa dall’avvocato Fabrizio Gallo, legale del padre di Davide Ferrerio.

«Ho appreso la notizia – afferma l’avvocato Gallo – con estrema soddisfazione avendo avuto con il pubblico ministero, il dottor Pasquale Festa, uno scambio di idee che hanno portato il magistrato a ripensare sulle posizioni delle due donne e soprattutto sul ruolo della mamma, che, come si è sempre sostenuto, era la presunta mandante del brutale pestaggio che ha ridotto Davide in stato vegetativo».

Le due donne arrestate oggi, madre e figlia, è detto ancora nella nota, «erano state lasciate in libertà in quanto, in un primo momento, accusate del solo reato di favoreggiamento». Dall’estate scorsa si trova in carcere Niccolò Passalacqua, esecutore materiale del pestaggio.

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