X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

MELISSA (CROTONE) – Il gup del Tribunale di Crotone Elisa Marchetto ha condannato per tentato omicidio a 6 anni e due mesi di reclusione Graziano De Carlo, 43enne commerciante di animali, che, in mezzo alla folla, sul lungomare di Torre Melissa, nel luglio scorso, avrebbe accoltellato il coetaneo Giorgio Malena colpendolo all’addome più volte e tentando di ucciderlo. Il movente? C’era stata una lite tra i rispettivi figli, entrambi minorenni. Liti che forse andavano avanti da tempo. Malena a un certo punto rimproverò il figlio dell’imputato che chiamò il padre. Secondo numerosi testimoni, De Carlo si sarebbe avventato contro Malena.

La versione della persona offesa, non costituitasi parte civile, è che l’imputato sarebbe «accorso sul lungomare con un coltello e all’improvviso senza dire niente – dichiarò la vittima – mi ha colpito sul rene sinistro, poi alle spalle, vicino i polmoni, e fortunatamente – aggiunse – sono riuscito a schivare la terza pugnalata vicino al cuore, con la quale mi ha colpito soltanto di striscio. Quindi, un attentato in piena regola». L’uomo publicò su Facebook i segni dell’accoltellamento. Una versione riproposta in aula dal pm che ha chiesto una condanna a 13 anni e mezzo dopo aver sottolineato l’animus necandi dell’imputato che, secondo il rappresentante della pubblica accusa, intendeva uccidere e non è stato capace di contenere le sue reazioni.

Gli avvocati difensori, Eugenia Perri e Aldo Truncè, hanno contestato la ricostruzione accusatoria. La prima ha osservato che l’imputato, che ha agito in un momento d’ira perché pensava che suo figlio fosse stato malmenato, nella colluttazione ha tentato di difendersi e ha rilevato che il suo assistito in quella circostanza riportò traumi sull’addome forse determinati dal lancio di una bicicletta. Il secondo ha evidenziato che il coltello non è mai stato rinvenuto e che, secondo alcune testimonianze, era stato il fratello dell’imputato a impugnare l’arma. Ma questa persona non è né indagata né imputata.

Alla fine la pena è stata dimezzata rispetto alle richieste del pm ma l’imputazione di tentato omicidio ha retto e l’uomo è stato condannato. L’episodio suscitò clamore essendosi materializzato sul lungomare di una località balneare, in una sera di mezza estate, ad un’ora in cui il vai delle persone e delle auto era ancora intenso. Le indagini dei carabinieri furono tempestive. Grazie alla denuncia della persona offesa e a numerose testimonianze scattò un arresto lampo. La difesa ha preannunciato Appello. De Carlo, dopo aver trascorso sei mesi di custodia cautelare in carcere, nelle settimane scorse era stato sottoposto agli arresti domiciliari dal gup Marchetto in accoglimento di un’istanza difensiva.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE