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Una postazione per la dialisi

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CROTONE – L’Associazione nazionale emodializzati (Aned) rimanda immagini sconcertanti della sanità pubblica crotonese: i dializzati devono essere portati sulle spalle nel Centro dialisi di Mesoraca, mentre sei pazienti devono convivere in una stanza (servita da un bagno che è nel corridoio) nel reparto di onconefrologia dell’ospedale di Crotone. L’altra brutta notizia è che due nefrologi vanno via a fine mese. Pertanto, il numero dei medici specialisti, destinati alla dialisi e alla nefrologia, si ridurrà da cinque a tre.

Il delegato regionale Aned Calabria, Roberto Costanzo, denuncia: «Al Centro dialisi di Mesoraca, in località Campizzi, l’ascensore è guasto e i pazienti, dopo la dialisi, vengono portati sulle spalle dal secondo piano al pianterreno, tanto è vero che il responsabile dell’Asp ha chiesto l’aiuto dei vigili del fuoco». Nel contempo, Costanzo e il segretario provinciale di Aned, Roberto Colacchio, avvertono: «Nell’ospedale di Crotone deve essere chiuso urgentemente il reparto di onconefrologia, a tutela degli ammalati e del personale sanitario, perché ci sono sei posti letto in una stanza, con il bagno nel corridoio. E’ un obbrobrio- ripetono- è una disposizione che infrange la legge, una mancanza di rispetto nei confronti dei degenti e di chi li assiste».

Ma, purtroppo, l’elenco delle doglianze è ancora lungo. «Vorremmo sapere dall’ufficio tecnico dell’Asp di Crotone- riprendono a dire i due rappresentanti di Aned- come mai non ha ancora proceduto all’acquisto di un motore nuovo, che costa solo 100 euro, per consentire l’apertura del cancello dell’ospedale San Giovanni di Dio, riservato all’ingresso dei pazienti dializzati, delle ambulanze della Croce Rossa, addette al loro trasporto, ai veicoli dell’Avis». Il furto del motore del cancello risale ai primi di dicembre del 2023. «E’ una vergogna», esclamano Costanzo e Colacchio. Ed è per loro un ulteriore motivo di disagio e soprattutto di forte preoccupazione la decisione dei due nefrologi di lasciare l’ospedale crotonese. Costanzo dichiara a tal proposito: «Il direttore sanitario, Pasquale Mesiti, e il referente dell’unità operativa nefrologia e dialisi, il dottore Arcangelo Sellaro, hanno preso impegni solenni, si sono impegnati a recarsi dal rettore dell’università Magna Graecia di Catanzaro per chiedergli la dislocazione presso l’ospedale di Crotone di tre tirocinanti dell’ultimo anno della facoltà di medicina e chirurgia». Certamente, sarebbe un fatto positivo, se questa missione andasse a buon fine.

Un’ulteriore questione è legata all’ultimazione dei lavori per la costruzione del nuovo pronto soccorso. Costanzo rimarca: «Noi controlliamo sempre lo stato di avanzamento dei lavori, perché il centro di emodialisi e il reparto di nefrologia avranno sede all’interno dell’immobile, destinato attualmente al pronto soccorso». Hanno ricevuto rassicurazioni che il nuovo pronto soccorso sarà consegnato «il 5 maggio». La nuova destinazione da dare all’immobile, appena sarà libero, risale al periodo della gestione dell’allora commissaria, Simona Carbone. I dializzati crotonesi contestano da anni l’ubicazione del reparto di emodialisi al settimo piano, caso unico in Italia, e l’accorpamento al sesto piano del reparto di nefrologia a quello di oncologia, una scelta definita “tecnicamente assurda“, a cui si è proceduto per ridurre le piante organiche, senza tener conto della fragilità dei pazienti.

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