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Steven Tyler durante la sua visita a Cotronei qualche anno fa

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COTRONEI (CROTONE) – L’associazione “Steven Tyler” non ci sta. Dopo che è stato aggiudicato l’appalto per il “Borgo della Musica Rock”, un progetto monco perché non compare più nella denominazione il riferimento alla rockstar planetaria di origini cotronellare che però era stato fondamentale per conseguire il finanziamento, l’associazione presieduta da Nino Grassi, cugino dell’ex frontman degli Aerosmith, diffida la Regione Calabria dall’erogare somme al Comune.

Perché il nuovo progetto è «totalmente diverso nei luoghi, nella forma e anche nella funzione da quello che codesta Regione Calabria ha deciso a suo tempo di finanziare», scrive il presidente Grassi. Si complicano subito le cose per la Puccio Engineering srl, aggiudicataria dell’appalto da 919mila euro, in seguito alla delocalizzazione, disposta dal Comune, del sito originariamente previsto in palazzo Bevilacqua, l’antico immobile nel centro storico in cui visse Giovanni Tallarico, nonno del leader degli Aerosmith, prima di emigrare negli Usa. Da qui l’ira di mister Stefano Vittorio Tallarico, in arte Steven Tyler, che non gradisce che il museo, finanziato dalla Regione Calabria per 1,3 milioni col Bando dei borghi, sia realizzato in un immobile da edificare ex novo.

Il nuovo progetto prevede appunto la realizzazione della struttura in un seminterrato, al di fuori del centro storico, su particelle di terreno che sfociano in un magazzino di 137 metri quadrati per espropriare il quale il Comune spenderà 120mila euro. «Una sequela di rilevanti vizi tecnici e procedimentali», osserva Grassi nella sua diffida, con cui chiede anche l’accesso agli atti e ravvisa un eventuale danno erariale poiché il finanziamento è stato concesso per «un’opera palesemente difforme rispetto a quella vincitrice del bando».

La diffida alla Regione fa seguito a quella già inviata dall’associazione al Comune, per conto di Tyler, con cui si intimava all’ente di «cessare immediatamente ogni abusiva utilizzazione del suo nome e della sua immagine». Ecco perché il “Borgo della musica rock” non è più intitolato a Tyler. Ma il Comune è andato avanti, nonostante l’impegno a rivedere la decisione dopo un dibattito infuocato, anche senza poter spendere l’immagine della rockstar, che peraltro si era offerta di donare al costruendo museo del rock cimeli per i quali i fan degli Aerosmith sparsi nel mondo impazzirebbero.

«L’Ente comunale e per esso l’ufficio tecnico – scrive sempre Grassi – per ragioni ignote e sconosciute all’associazione, ponendosi in aperto e stridente contrasto con la volontà e l’intento manifestato dall’artista, ma ancor più snaturando la finalità del concesso finanziamento, scartava il progetto originario (finanziato) facendo redigere, a spese dei contribuenti, un nuovo progetto per l’importo 120 mila euro più oneri destinato ad accogliere la costruzione di una nuova opera, per di più, su un’area semi interrata posta ad un metro sotto la sede stradale, priva di qualsiasi interesse storico-culturale e assolutamente non confacente alla statura artista del personaggio di fama planetaria». Chissà quanti dei suoi memorabili acuti starà lanciando Tyler.

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