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L'allenatore della Roma, Luciano Spalletti

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I giallorossi affronteranno i pitagorici dopo il ko con la Fiorentina e non hanno alternative alla vittoria

CROTONE  – Il Crotone affronta la Roma per la prima volta nella sua storia, e lo fa tre giorni dopo aver conquistato il suo primo punto in Serie A. In vista del match contro l’avversario meglio attrezzato tra quelli affrontati finora, sono diverse le situazioni che mister Davide Nicola è chiamato a valutare. A partire dalle condizioni di Claiton e Tonev, la cui disponibilità è in forte dubbio. Ecco perchè per lo meno in attacco il tecnico piemontese potrebbe decidere di riproporre il tridente schierato a Pescara contro il Palermo, a meno di inserire dall’inizio uno Stoian apparso in forma; al centro della difesa, invece, dovrebbe tornare Dussenne. Possibile a centrocampo l’impiego dal primo minuto di Sampirisi, anche se i dubbi da sciogliere restano tanti. 

La Roma invece si presenterà reduce dal ko con la Fiorentina, un’altra sconfitta peraltro dopo una prestazione tutt’altro che negativa, condizionata da situazioni avverse che a Trigoria hanno sintetizzato in rima: rigore solare, gol irregolare.

Il turno infrasettimanale col Crotone ultimo in classifica permetterà ai giallorossi di cercare l’immediato riscatto, e a Spalletti di studiare una soluzione per alleviare i problemi fin qui riscontrati. A pesare nel secondo vero passo falso stagionale non sono stati infatti solo gli episodi sfavorevoli dovuti agli errori dell’arbitro Rizzoli lasciato “in panchina” dal designatore nel prossimo turno.

Nonostante la difesa d’ufficio, la rosa appare corta per poter competere sul doppio fronte Seria A-Europa League. Se da un lato bisogna riconoscere che in difesa gli infortuni di Rudiger e Mario Rui e i problemi fisici di Vermaelen (il belga rischia il forfait anche col Crotone) hanno limitato le rotazioni, dall’altro non si può non evidenziare che lo scarso rendimento di Emerson Palmieri e Juan Jesus ha legato ancor più le mani al tecnico toscano, costretto a far traslocare Bruno Peres sulla fascia mancina per poter schierare di nuovo Florenzi nel ruolo di terzino. L’arretramento dell’esterno – che col Crotone restituirà la fascia da capitano a De Rossi, finita la punizione legata all’espulsione rimediata in Champions – ha poi tolto un cambio in mezzo al campo dove Strootman e Nainggolan già appaiono in debito d’ossigeno. D’altronde né Paredes né Gerson hanno finora dimostrato di poter ambire stabilmente a una maglia da titolare. Maglia che invece è saldamente sulle spalle di Perotti e Salah, certezze di un reparto offensivo che pure al Franchi non è riuscito a trovare la via della rete. Alla Roma non capitava da venti turni di restare a secco, e non a caso senza gol si è interrotta anche la striscia di risultati utili consecutivi messi in fila tra lo scorso campionato e quello attuale (sempre venti partite, 16 vinte e quattro pareggiate).E ad incidere negativamente non c’è solo lo scarso feeling di Dzeko con la porta, il minor contributo in termini realizzativi di El Shaarawy e l’inesistente apporto offensivo di Iturbe.

Il problema vero per Spalletti è il deficit di agonismo presente in squadra. «Li avevamo presi per la gola, è mancato il morso finale» ha ammesso dopo aver lasciato Firenze con un pugno di mosche in mano. E non può essere sempre l’ingresso in campo di un quarantenne, seppure dal talento sconfinato, a far salire in cattedra la Roma al coro di “o capitano, mio capitano”.

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