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VIBO VALENTIA – Un quadro per nulla positivo che potrebbe peggiorare se non verranno adottate le misure necessarie per evitare il ripetersi degli enormi disagi della scorsa stagione e le conseguenti ripercussioni negative sul comparto turistico.  A lanciare l’allarme sul sistema depurazione è Confindustria Vibo che ha organizzato un vertice con i sindaci del Vibonese, esigui per la verità quelli presenti, e i politici locali, regionali e nazionali. L’intenzione è quella di correre subito ai ripari per scongiurare il collasso di tutta l’attività degli impianti sparsi sul territorio e, in particolar modo, nei centri costieri. E proprio in tal senso è stata accolta la proposta del presidente della Provincia, Francesco De Nisi, di intervenire presso la Regione Calabria per far erogare almeno 200.000 euro necessari per consentire al Consorzio di sviluppo industriale che, con il direttore Giuseppe Augurusa e l’ingegnere Filippo Valotta, ha dato la sua disponibilità di trattare e smaltire i fanghi che intasano i vari pozzi e e depuratori. E di questa istanza si farà carico, presso l’assessore regionale all’Ambiente, Pugliano, il consigliere Alfonsino Grillo.

«Non vogliamo perdere la risorsa mare trainante per i settori turistici, occupazionali e, quindi, economici» è stato l’intendimento del presidente provinciale dell’associazione degli industriali, Antonio Gentile, per il quale questo incontro «è necessario per affrontare l’insorgenza nella provincia di determinate e vuole rappresentare un appello accorato rivolto alla politica affinché si attivi per dare riposte ai cittadini e agli imprenditori che non devono vedere vanificati i propri sforzi e possono, così, propagandare, soprattutto questi ultimi, la stagione estiva ormai alle porte. Non siamo qui per fare spot elettoralistici o pubblicitari ma per divulgare l’importanza di avere un sistema di depurazione all’altezza, efficiente ed efficace. Ai politici, quindi, il compito di programmare degli interventi e dare gli strumenti a chi opera sul territorio per svolgere il lavoro di pulizia». E ciò deve avvenire, secondo il pensieri di Confindustria Vibo nel più breve tempo possibile in quanto perdere anche questa stagione turistica significherebbe andare incontro ad un disastro economico rilevante.

Evitare, dunque, gli impatti negativi che ci saranno a partire dal mese di maggio e non ripetere il bilancio in rosso dell’anno passato quando si è registrata una perdita di circa 35 milioni di euro inerenti ai mancati introiti dei posti letto. L’obiettivo, tuttavia, non appare semplice in quanto oltre agli impianti obsoleti o addirittura non funzionanti, ci sono quelli ancora sotto sequestro giudiziario.  Nonostante ciò, la parola d’ordine è superare la fase di emergenza per poi guardare avanti con una programmazione specifica. Due le fasi da affrontare: la prima, come detto, quella di mettere in servizio gli impianti attuali, e fare la gestione straordinaria mentre la seconda di, appunto, programmare gli interventi delle strutture di depurazione sia dalla parte costiera che nell’entroterra in quanto, ha aggiunto Gentile, «sappiamo benissimo che ci sono dei comuni (25 quelli nella zona interna) che ne sono sprovvisti».

Per quest’ultima si aspetterà la deliberazione del Cipe che dovrebbe fornire somme rilevanti per tutta la regione, sui 300 milioni di euro. E in merito a ciò il senatore Franco Bevilacqua si è impegnato a chiedere informazioni proprio al Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica. L’imperativo è, dunque, fare in fretta, rimboccarsi le maniche per superare la fase emergenziale. Per il futuro si vedrà se a gestire il tutto sarà l’Ato regionale o un project financing, come stanno portando avanti i sindaci di Ricadi (Pino Giuliano) Tropea (Gaetano Vallone) unitamente ad altri colleghi della costa che non hanno nascosto, soprattutto il primo le proprie forti perplessità per un’unica cabina di regia del sistema depurativo «visto e considerato che proprio l’Ambito territoriale ottimale di Vibo, che ho denunciato, ha miseramente fallito lasciando le strutture compromesse». E al riguardo proprio sul project financing ieri pomeriggio a Tropea si è svolta un’importante riunione della quale riferiamo nell’articolo in basso a destra.

«La Regione Calabria- ha concluso Gentile –  si occuperà dell’intervento di emergenza, come imprenditori chiediamo che il problema del mare venga risolto. Sulla linea programmatica del futuro, invece, ci affidiamo al senatore che ci dovrà fornire risposte continue sulla delibera del Cipe».

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