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LISTE d’attesa bloccate alla Fondazione “Tommaso Campanella” di Catanzaro in attesa che arrivino dalla politica e dalle istituzioni regionali quelle risposte che la struttura aspetta da tempo. È stato il presidente del Cda del Polo oncologico, Paolo Falzea, a riunire nei giorni scorsi i direttori delle unità operative e a comunicare le decisioni di bloccare le stesse liste d’attesa e dichiarando, nello stesso tempo, l’impossibilità di proseguire a lavorare nelle condizioni attuali. Quelle stesse condizioni, denunciate dai quasi 300 lavoratori della Fondazione, che questa mattina a partire dalle 9 saranno in piazza a protestare con un nuovo sit – in in via Buccarelli davanti gli uffici del Dipartimento regionale alla sanità del capoluogo di regione. Saranno qui a manifestare per difendere il loro posto di lavoro, i sacrifici che nel corso degli anni hanno portato avanti prestando servizio nei locali della fondazione che ha la sua sede in viale Europa a Germaneto. E i trecento lavoratori del Polo oncologico che da diversi mesi a questa parte non hanno percepito nemmeno le ultime mensilità. 

La posizione dei lavoratori. «Il sindacato e i lavoratori hanno deciso questa giornata di lotta – è spiegato in una nota a firma del segretario della Cisl fp Antonio Bevacqua – per protestare contro il disinteresse nei confronti dei loro problemi riguardante la mancata corresponsione degli stipendi di febbraio e marzo e l’incertezza sul futuro lavorativo». Quella stessa incertezza che, nei giorni scorsi, era stata denunciata dal Comitato di lotta per il Polo oncologico che raccoglie i dipendenti della struttura che da diverso tempo a questa parte hanno dichiarato lo stato di agitazione e stanno attuando tutte le forme di protesta necessaria per sentire la propria voce. «Noi, una “piccola-grande squadra” – hanno scritto i dipendenti nei giorni scorsi – meno di 300 lavoratori, inserita nell’asprezza dello spaccato della realtà sanitaria calabrese, uomini e lavoratori del Centro oncologico di Germaneto, non vogliamo entrare in merito alle problematiche legali ed amministrative, ai tanti citati profili di incostituzionalità delle assunzioni, ai decreti-legge che si sono susseguiti, ai piani di regolamentazione dei protocolli d’intesa; vogliamo solo parlare della nostre incertezze e paure come “operai”della sanità».

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