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NONOSTANTE sia una delle regioni con il disavanzo più elevato nel settore della sanità (632 milioni accumulati tra il 2008 e il 2011), la Calabria è la porzione della Penisola nella quale in difesa della salute dei cittadini si investe la quota più bassa in assoluto: appena 1.704 euro pro capite, 150 euro meno della media nazionale, 550 in meno di quanto si spende nella provincia autonoma di Bolzano che nonostante questo figura tra le aree più virtuose, tanto da portare in bilancio addirittura un attivo di 65 milioni.

I dati appaiono in un rapporto redatto da Confartigianato e presentato nell’ambito del Festival della Persona in corso di svolgimento ad Arezzo. E dall’analisi emerge che in Italia, più che nel resto d’Europa, ammalarsi non conviene: tra luglio 2007 e luglio 2012, i prezzi dei servizi e prodotti sanitari sono cresciuti del 14,1%, vale a dire 5,7 punti in più rispetto all’aumento dell’8,4% nell’Eurozona. Secondo Confartigianato, a far registrare i maggiori rincari sono stati medicinali, prodotti farmaceutici, attrezzature e apparecchiature medicali i cui prezzi sono saliti, tra il 2007 e il 2012, del 13,6%, ad un ritmo quasi triplo rispetto al 5,0% dell’Eurozona, quindi con un differenziale che arriva a 8,6 punti.  Molto elevata la differenza Italia-Ue anche per i servizi ambulatoriali i cui prezzi in Italia salgono del 18%, rispetto al 10,4% rilevato in Eurozona. 

CALABRIA IN CODA… – Il rapporto di Confartigianato analizza anche la spesa pubblica per la sanità: tra il 2000 e il 2011 è cresciuta del 64,1%, con un ritmo doppio rispetto dell’aumento del 31,9% registrato dal Pil. Nel 2012, la spesa pubblica sanitaria ha raggiunto la somma di 114,5 miliardi, pari al 7,2% del Pil e al 14,2% della spesa pubblica complessiva. Nel 2011 la spesa sanitaria pro capite in Italia ammonta a 1.851 euro per abitante. La più elevata si riscontra a Bolzano con 2.256 euro per abitante, seguito dalla Valle d’Aosta con 2.222 euro, da Trento con 2.209 euro, dal Friuli Venezia Giulia con 2.074 euro, dal Molise con 2.057 euro e dalla Liguria con 2.044 euro. La spesa sanitaria pro capite più bassa è appunto in Calabria, con 1.704 euro per abitante. 

Ma tra il 2000 e il 2011 la crescita maggiore della spesa sanitaria si riscontra a Trento con un aumento dell’87,3%. Al secondo posto il Friuli Venezia Giulia con un aumento del 75,2%. All’opposto, dinamiche meno accentuate si registrano nelle Marche con il 54,7%, nel Piemonte con il 51,6%, in Liguria con il 51,4%, in Campania con il 50,0%, in Calabria con il 47,9% e in Abruzzo con il 43,9%.

…MA COL DEBITO ALTO – Nella classifica delle regioni con il disavanzo più vistoso nel servizio sanitario, al contrario, la Calabria si trova invece ai primi posti mentre la “spendacciona” provincia autonoma di Bolzano risulta essere la più virtuosa. 

In testa, nella graduatoria del disavanzo, c’è il Lazio che, tra il 2008 e il 2011, da solo cumula un disavanzo sanitario di 4.958 milioni, pari al 45,0% del totale, seguito dalla Campania con 2.337 milioni pari al 21,2%, dalla Puglia con 1.103 milioni pari al 10,0%, dalla Sardegna con 786 milioni pari al 7,1%, dalla Calabria con 632 milioni pari al 5,7% e dalla Sicilia con 592 milioni pari al 5,4%. Sul versante opposto della classifica, sono 8 le regioni virtuose che tra il 2008 e il 2011 hanno cumulato un avanzo: il valore più elevato in Emilia Romagna con 113 milioni, seguita da Bolzano con 65 milioni, dal Veneto con 63 milioni, dal Friuli Venezia Giulia con 59 milioni, dalle Marche con 52 milioni, dalla Lombardia con 45 milioni, dall’Umbria con 32 milioni e dal Piemonte con 28 milioni. 

Facendo un calcolo pro capite, il disavanzo nella sanità pubblica cumulato tra il 2008 e il 2011 incide per 182 euro. E la zona che investe di più per ogni cittadino (Bolzano) è anche quella che presenta un bilancio più roseo: 128 euro di attivo pro capite, seguita dal Friuli Venezia Giulia con 47 euro pro capite.  

Valori di gran lunga superiori alla media nazionale per quanto riguarda il disavanzo si riscontrano invece nel Lazio dove il disavanzo sanitario nel quadriennio 2008-2011 pesa per 865 euro per abitante, seguito dal Molise con 722 euro per abitante, dalla Sardegna con 469 euro per abitante, dalla Campania con 401 euro per abitante. La Calabria è quinta con 314 euro per abitante.

 

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