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IL black out è scattato: in Calabria gli impianti termali sono fermi o hanno ridotto la loro portata. A Guardia Piemontese, a Galatro, ora anche a Lamezia. E il problema non è la carenza di ospiti, ma i crediti inevasi dalla Regione e i tetti di spesa. Già a giugno le aziende calabresi del settore avevano messo le mani avanti e scaricato tutte le responsabilità sulle aziende sanitarie regionali che hanno bloccato da anni (in più di un caso persino dal 2004) i pagamenti per le cure termali riconosciute dal Servizio Sanitario Nazionale. Una cifra complessiva di oltre 5 milioni.

Ora i conti non tornano più, anche perché il decreto del presidente della giunta regionale numero 166 del 20 settembre, ha stabilito di modificare i budget relativi a ciascuno stabilimento termale della Calabria. A Galatro, per esempio, hanno lamentato di aver visto sfumare oltre 100 mila euro. Ma tra le sei strutture regionali (Caronte di Lamezia, Luigiane di Guardia, Sibarite, Spezzano, Galatro, Antonimina) è stata quella di Guardia a subire il taglio più significativo, proprio quella che crea più economia con 500 mila prestazioni l’anno (anche da fuori regione) e 230 dipendenti diretti oltre l’indotto. Un aspetto che aveva pure sollevato reazioni contro la ripartizione delle già povere risorse. Scopelliti aveva assicurato 200 mila euro ma, è stato sottolineato, quella cifra è bastata solo a tirare avanti una settimana in più. 

Guardia Piemontese ha chiuso il 31 ottobre. E ora ha ridotto il servizio pure la Caronte, anche se, in una nota diffusa ieri, viene puntualizzato che si andrà avanti «a ranghi ridotti, per consentire il completamento dei cicli di cura in essere e per dare la possibilità a quei clienti che vorranno comunque effettuare le terapie assumendosene per intero l’onere economico». Per le altre cure termali da eseguire in regime di Servizio sanitario nazionale non ci sono soldi. Con buona pace dei pazienti. E di chi alle terme ci lavora o di chi vive di ciò che gravita attorno, tra alberghi e servizi di accoglienza.

Redazioneweb

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