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NUOVE risorse in arrivo per i porti italiani e a Gioia Tauro sono stati assegnati 3,3 milioni che però non bastano ad arginare le polemiche. «Sono briciole se rapportate alle risorse ben più corpose destinate ad altri porti nazionali come quelli di Genova, Savona e Civitavecchia» commenta il consigliere regionale Giuseppe Giordano. 

Il Ministero dei trasporti ha sbloccato oltre 80 milioni che vengono ripartiti tra 5 Autorità (Genova, Savona, Gioia Tauro, Cagliari e Civitavecchia) e che, ha spiegato il ministro Corrado Passera, «consentiranno di continuare a effettuare investimenti per il potenziamento delle infrastrutture e della competitività dei nostri porti». 

Il decreto per i porti ripartisce i soldi tra le Autorità portuali che hanno utilizzato, come previsto dalla norma, almeno l’80% dei finanziamenti ottenuti al 31 dicembre 2009 per la realizzazione di opere infrastrutturali. Nello specifico, a Genova andranno 20 milioni come cofinanziamento dell’Accordo di programma per l’area industriale di Sestri; 25 milioni a Savona per il completamento della Piastra multifunzionale di Vado; 33 milioni a Civitavecchia per l’infrastrutturazione del porto commerciale di Gaeta. Come compensazione dei minori introiti derivanti dall’azzeramento delle tasse di ancoraggio sono stati riconosciuti infine 3,3 milioni a Gioia Tauro e circa 1 milione a Cagliari. 

Con queste risorse «premiamo le autorità maggiormente impegnate in termini di capacità di spesa», ha detto Passera, sottolineando che «la rete portuale italiana costituisce uno snodo centrale per la logistica e per la gestione dei traffici del Mediterraneo» e quindi «bisogna continuare a investire per rimanere competitivi rispetto agli altri grandi porti del Nord Europa, dell’Africa del Nord e del Medio Oriente».    

Ma Giordano insorge: «La tanta sbandierata autonomia finanziaria dei porti non può determinare delle iniquità nell’utilizzo dei fondi con una struttura portuale, quale quella di Gioia Tauro, condannata sistematicamente al ruolo di Cenerentola, mentre, stranamente, altre infrastrutture ricevono maggiori attenzioni». 

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