X
<
>

Share
1 minuto per la lettura

ROMA – Inviare commissari nelle Regioni inadempienti dove la carenza di controlli sui fondi Ue è endemica. Questa la richiesta dell’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Gianni Fava, che interviene sulla richiesta di restituzione di 180 milioni di euro, indebitamente spesi nell’ambito della Politica agricola comune, avanzata dalla Commissione europea. L’Italia dovrà rendere alle casse di Bruxelles 15 milioni di euro, soprattutto per inadempienze ascrivibili a due realtà: Sicilia e Calabria. «Ancora una volta – afferma Fava – l’Italia paga un dazio pesante in termini di immagine, e questo, per citare la stessa Commissione, “per carenze ricorrenti nei controlli amministrativi, contabili e fisici e per lacune nell’applicazione delle sanzioni nel regime di trasformazione di agrumi in Sicilia e in Calabria. Altri 976mila euro dovranno essere restituiti per pagamenti tardivi nel regime delle scorte private di formaggi”». Carenze che per l’assessore lombardo «si verificano sistematicamente ormai da anni nelle solite regioni dell’Italia meridionale e rischiano di compromettere una parte dei fondi destinati agli agricoltori e alle loro aziende. Fossi nel ministro De Girolamo non perderei un giorno per commissariare determinati organismi regionali, per riportare una gestione trasparente ed efficiente nell’assegnazione delle risorse comunitarie». Di qui l’invito di Fava al generale Giovanni Mainolfi, recentemente nominato commissario di Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, a svolgere controlli approfonditi, proprio a partire da situazioni di inadempienza acclarata, che potrebbero mettere in difficoltà altre regioni.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE