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NELLA Calabria della perenne emergenza spazzatura la tassa rifiuti e servizi, conosciuta con l’acronimo di Tares, porterà ulteriore amarezza ai calabresi. Il 16 dicembre scadrà la terza rata, ma intanto affiorano i primi bilanci. E rispetto al 2012, ci saranno aumenti in tutte le città capoluogo, in alcuni casi con mazzate da record. A Reggio Calabria, ad esempio, secondo uno studio realizzato dalla Uil considerando un nucleo familiare di 4 persone e un appartamento di 80 metri quadri, si registra l’impennata più alta in valore assoluto, rispetto a tutte le altre città capoluogo italiane. In media, corrisponde a un esborso aggiuntivo rispetto al 2012 di 291 euro a famiglia, una cifra che stacca quella di Cagliari, seconda in classifica con 276,49 euro di aumento. Alla fine, nessun altra città capoluogo d’Italia arriverà a pagare come Reggio: 531 euro a famiglia.

I reggini, quindi, pagheranno in sostanza più del doppio di un anno fa: in termini percentuali si tratta di un 121 per cento in più, con un balzo secondo solo a Pescara dove la tassa sale del 141 per cento. Nella top ten degli aumenti percentuali c’è anche Catanzaro, quinta con un più 106 per cento. A Cosenza, invece, si sale del 49 per cento, a Vibo del 67 per cento, a Crotone si registra l’aumento più contenuto: solo il 9,8 per cento.

In termini assoluti, significa che le famiglie catanzaresi da 4 persone spenderanno 190 euro in più, arrivando a un totale di 290 euro; quelle cosentine avranno un aumento di 76 raggiungendo quota 232 euro; quelle vibonesi vedono salire l’imposta di 94 euro fino a toccare i 235 euro. Per Crotone, invece, l’aumento è di appena 24 euro, ma considerato il costo del 2012 si raggiunge comunque la somma considerevole di 269 euro.

La tendenza al rialzo accomuna in realtà 89 dei 90 capoluoghi italiani (fa eccezione Varese) dove il costo medio della Tarsu è di 305 euro, a fronte dei 225 che si pagarono un anno fa tra Tarsu e Tia. Il tutto è dovuto, spiega il segretario confederale Uil Guglielmo Loy, «al combinato disposto dell’obbligo di copertura integrale del costo per lo smaltimento dei rifiuti, a cui è imputabile l’aumento di 56 degli 80 euro complessivi, mentre il resto deriva dalla component eservizi che è la vera novità di quest’anno e che vale 30 centesimi al metro quadro di addizionale per i servizi indivisibili dei Comuni ma è incassata dallo Stato con la rata di dicembre».

Nelle casse pubbliche, secondo la Uil, arriveranno 9,9 miliardi di euro a fronte dei 7,6 dell’anno scorso.

Redazione web

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